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Si è svolta nei giorni scorsi a Milano, nel cortile seicentesco di Palazzo Orsini (sede della Giorgio Armani S.p.A.), la sfilata per la moda maschile con la collezione Giorgio Armani Uomo per l’estate 2020. Settanta modelli, provenienti da tutto il mondo, hanno indossato alcuni completi da sera della collezione Cruise 2020 che ha sfilato recentemente a Tokyo. Alla fine tutti intorno a Giorgio per la foto finale, un cerchio di bellezza e di eleganza assoluta con lo stilista al centro dell’antico cortile dove si è svolto il cocktail. Il capo icona della collezione è il gilet, incrociato sotto la giacca a doppiopetto marrone color caffè portato sopra alla camicia, sciolto e libero sulla pelle nuda e magari rosso fuoco a dare subito un’immagine gioiosa oltre che rilassata e disinvolta. Di certo coraggiosa e molto sexy. «Ho visto una foto di Luchino Visconti con un completo marrone e una camicia azzurra, era di una eleganza eccezionale e così ho deciso di aprire questo defilè uomo col color caffè che oggi è il nuovo blu», racconta Giorgio Armani al termine dei tanti applausi che hanno chiuso con la sua “prova d’autore” questa edizione di Milano Moda Uomo, breve ma intensa, illuminata dalla presenza del grande stilista che ha sfilato in apertura l’Emporio Armani e ieri sera a chiusura la sua prima linea. 374 gli invitati tra i quali Samuel J.Jackson, attore e produttore americano che ha partecipato a ‘Star Wars’ e ‘Avengers’, Richard Madden, divo scozzese che ha interpretato il ruolo di Robb Stark ne ‘Il Trono di Spade’ ed è nel cast di ‘Rocketman’, il cantante Marco Mengoni, l’ex nuotatore Ian Thorpe e Sua Altezza il Maharaja Sawai Padmanabh Singh ‘Pacho’ di Jaipur, giovane uomo di grande bellezza. A fare da corona all’evento è stato il top model Fabio Mancini, un modello che non ha bisogno di presentazioni perché il suo successo e la sua carriera da sogno parlano da sé. Nel suo nome è già scritta la storia del fashion system mondiale, grazie anche al legame indissolubile con la maison Armani. Dieci anni di successi, più di dieci anni di storia. Fabio Mancini, un David del Bernini dei tempi moderni è uno dei pochissimi super modelli italiani riconosciuti anche a livello internazionale. Ha calcato per più di dieci anni consecutivi le passerelle di Giorgio Armani e Emporio Armani ed è stato protagonista di 9 campagne pubblicitarie conosciute per la stessa casa di moda. Orgoglio indiscusso della bellezza “Made in Italy” nel mondo, nato da padre italiano e madre italo-indiana, è diventato con gli anni una vera e propria icona del brand di lusso Armani superando il record di più di 50 sfilate in attivo per lo stesso stilista. Nessun modello ha mai raggiunto tali livelli. Un top model indiscutibilmente da “Guinness World Records”. Carattere forte, di umili origini, dotato di grande sensibilità e nobiltà d’animo, con uno sguardo dolce e penetrante. La sua storia sembra quella di un film, come quella del suo grande maestro Re Giorgio. Due destini assai simili e che si uniscono nel medesimo mondo della moda. Re Giorgio studiava medicina e non voleva fare lo stilista, ma ci è capitato per caso, come Fabio che di professione faceva il commesso in un negozio di Via Montenapoleone. Storie di vita semplici che racchiudono l’essenza di chi può dire “ce l’ho fatta”. Giorgio Armani, un uomo che si è sempre sacrificato per il suo lavoro, mettendoci grande passione, sacrificio, dedizione e senza arrendersi mai, guadagnandosi un successo mondiale anche quando nessuno credeva che ce l’avrebbe fatta. Fabio Mancini, dal canto suo, è uno stacanovista proprio come Re Giorgio, che definisce: “Padre”. Dal primo momento che si sono incontrati Giorgio Armani ha creduto da subito in lui e nelle sue qualità e che da lì a poco sarebbe diventato una star del fashion system a livello mondiale.

Salvatore Bucolo