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Quasi confusa con quella naturale del bellissimo borgo antico, la scenografia allestita a Monforte San Giorgio per l’attesissima riproposizione del Presepe Vivente.

Giunto alla sua 35^ edizione, il Presepe Vivente manterrà l’impostazione classica con un percorso guidato che ripercorre gli eventi storici correlati alla nascita di Gesù, attraverso le appassionate interpretazioni degli attori, nei loro minuziosi costumi del tempo e nella tipica ambientazione agro-pastorale, a cui si prestano spontaneamente le viuzze, le abitazioni e le luci del centro collinare, creando un’atmosfera davvero suggestiva.

Il Presepe Vivente monfortese, in tutti questi anni, è stato sempre organizzato e realizzato dalla comunità parrocchiale di San Giorgio Martire, sotto la guida di P. Pippo Donia, che tanti anni fa, giovanissimo, ne è stato anche l’ideatore, divenendo parte delle più antiche tradizioni popolari religiose monfortesi.

Quest’anno, oltre ad essere, come al solito, un momento di aggregazione dei suoi tanti cittadini che lo vivono intensamente nella gioia del Natale, sarà anche occasione di riflessione sul tema della guerra, prendendo spunto da quella in atto in Ucraina, affinchè, come fanno sapere gli organizzatori, “con la forza della preghiera e con l’aiuto della carità, i sentieri della pace trovino spazio nella giungla dei conflitti”.

Entusiasticamente, il sindaco, Giuseppe Cannistrà, ha espresso vivo apprezzamento per tale appuntamento natalizio che, a suo dire, è divenuto una “storica tradizione monfortese”, oltre che una grande opportunità di promozione turistica, ringraziando per tutto questo P. Pippo.

A cornice del Presepe Vivente, i visitatori troveranno, nella piazza antistante la Chiesa Madre, anche i ‘Mercatini di Natale’ e un caratteristico ‘Albero di Natale’, formato da 1.800 singolari rombi di lana, realizzati da 40 donne monfortesi con circa 50.000 metri di filo di lana, assemblati dalla locale associazione ‘Ketabba’ di Dino Visalli, a simboleggiare, fanno sapere, “l’unità di questo paese, il senso di appartenenza, la voglia di contribuire e collaborare”.

La Ketabba, non nuova per iniziative di affermazione dell’identità storica, promozione e valorizzazione della tradizione del paese, ha ricevuto, nella XXIV scorsa edizione, il prestigioso ‘Premio San Giorgio’, conferitole dalla ‘San Giorgio’ di Carmelo Sframeli, associazione che vaglia l’amore per le origini, manifestato dai monfortesi nel mondo, attraverso la cyber comunity ‘Friend and sons of Monforte San Giorgio’, riconoscendone i meriti con una premiazione, che avviene ogni anno ad agosto.

L’occasione della visita al Presepe Vivente può essere propizia per apprezzare le opere d’arte, presenti nella Chiesa Madre, fatta edificare, nell’XI secolo, da Ruggero I e dedicata a San Giorgio, in segno di ringraziamento per l’aiuto ricevuto nella vittoriosa battaglia di Cerami (Enna) contro i saraceni.

All’interno – oltre all’armadio ligneo della sagrestia (1695) finemente scolpito e decorato, in cui si conservano pregevoli argenterie di bottega messinese di età compresa tra il XVII e il XVIII secolo, fra le quali il braccio reliquiario di San Giorgio e una bellissima croce processionale -: il dipinto ‘Lo sposalizio mistico di S. Rosa’ del messinese Antonio Filocamo (1705);  la statua lignea di Santa Caterina d’Alessandria (XVIII), con gli attributi del suo martirio, la ruota e la spada; due statue marmoree della ‘Vergine col Bambino in braccio’ della bottega del Gagini (XVI); due statuette in marmo, raffiguranti l’Annunciazione, di Giovan Battista Mazzola (XVI); il complesso marmoreo monumentale del Cenacolo, opera attribuita al cefaludese Jacopo del Duca (1596); il polittico su tavola di Antonello De Saliba (1530); la tela di San Giorgio cavaliere di Onofrio Gabrielli (XVII); il coro ligneo scolpito (XVI-XVII); il soffitto ligneo cassettonato (XVII-XVIII); il baldacchino ligneo (XVII-XVIII), con la tela della Madonna della Lettera di Carlo Maratta (XVII).

Il Presepe Vivente potrà essere visitato dalle 17,30 alle 20,30, nei giorni: 25 – 26 dicembre e 1 – 6 – 8 gennaio.

Luigi Politi