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Sperimentare la bellezza in ogni sua forma per poi raccontarla, fare rete, crescere e promuoversi in gruppo è questo l’ambizioso obiettivo del Circuito regionale “Bella Sicilia”, iniziativa di promozione mediatica e identitaria ideata dall’Associazione no-profit “Vivo in Sicilia” con la Presidente Valentina Crimaldi e il supporto editoriale del gruppo di comunicazione “Comunicare24” .
Si tratta della concretizzazione di un progetto avviato già qualche anno fa e che ha vissuto una prima visibilità durante la BIT2010 di Milano con l’iniziativa dell’Itinerario Fiorito di Sicilia ospitato con “Vivo in Sicilia” nello stand istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana. Sul sito dell’associazione, infatti, sono già presenti le prime schede descrittive dei comuni che si erano resi disponibili alla creazione di un percorso green siciliano e lanciare quindi il concetto di Slow-Life alla scoperta lenta di una Sicilia fatta non solo di grandi e riconosciute bellezze ma anche di storie nascoste, esperienze e storie umane, tesori immateriali che “Bella Sicilia” punta a far emergere e scoprire fino a generare capacità attrattiva e di dialogo con tour operator e visitatori.
Tra i protagonisti dell’iniziativa anche Michele Isgrò, chiamato a ricoprire il ruolo di coordinatore regionale e delegato ai rapporti Istituzionali, “terminato il mio mandato da Vice Presidente Nazionale dei Comuni Fioriti d’Italia che rimane una tra le più formative e belle esperienze del mio percorso vitae, dice Isgrò, ho deciso di accettare questa nuova sfida tutta siciliana ma che guarda al mondo, ponendosi come modello attrattore per un turismo sempre più esigente e di qualità.
Il circuito accoglie non solo comuni ma anche enti, associazioni e organizzazioni territoriali, ma è a numero chiuso, la selezione, infatti, passa da alcuni imprescindibili parametri, primo tra tutti la grande vivacità degli aderenti. Il Circuito Bella Sicilia, infatti, sarà formato da località non adagiate sugli allori di un bene architettonico o paesaggistico presente sui loro territori, bensì comuni “vivi”, capaci di rinnovarsi di ideare di creare eventi e proposte che messe in rete e a sistema con quelle di altri, diventa concreta sostanza di offerta turistica. Va da se che i comuni aderenti dovranno rispondere anche ai canoni di decoro, di cura del verde, di comunicazione della cartellonistica stradale e di quei parametri di accoglienza che sono stati cavalli di battaglia e argomentazioni che ho sempre sostenuto nel passato”.
Tanti i progetti che saranno focalizzati giù dalle prime riunioni, come per esempio la creazione di un calendario comune degli eventi, Così i “pullman del sapore” le “serate della bellezza” e lo stesso percorso green accennato sopra. Intanto l’azione comunicativa partirà con una serie di documentari televisivi registrati direttamente nei vari comuni aderenti.