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Domenica 17 novembre 2019 si celebra la Festa Liturgica di Sant’Ugo Abate, Patrono di Novara di Sicilia. La Parrocchia Santa Maria Assunta guidata da Padre Emeka ha organizzato per la ricorrenza un Triduo (14 – 16 Nov.) presso la Chiesa dell’Abbazia a partire dalle ore 17,00 con la recita del Rosario, la Coroncina e la S. Messa.

Sabato 16 novembre presso l’Auditorium S. Giorgio alle ore 20,00 è in programma un Momento di Fraternità e chi parteciperà è invitato a portare qualcosa da condividere con i fratelli. Domenica 17, giorno della Festa alla Chiesa dell’Abbazia alle ore 8,30 ed alle 11,00 le Sante Messe.

Alle 10,30 di domenica i fedeli si raduneranno in Piazza S. Maria per l’omaggio floreale seguito da canti e preghiere proprio innanzi la statua di S. Ugo, Patrono di tutto il Comune, da parte della Civica Amministrazione e dell’intero popolo novarese.

La storia del Santo.

Il 17 novembre è la Festa Liturgica di Sant’Ugo Abate perchè è il giorno della sua morte, non sappiamo però l’anno nel quale morì. Immensa la figura di questo grande Santo, nemmeno noi ne abbiamo pienamente consapevolezza, perchè una figura vissuta circa 850 anni fa, nel nostro territorio sembra superata. Eppure, farne memoria è sempre fondamentale, perchè la Storia con la S maiuscola, la lotta tra Normanni e Papato, lo ha portato qui. Alla morte di Onorio II avvenuta il 13 febbraio 1130, un gruppo di quattordici cardinali del partito dei Frangipani elesse improvvisamente Papa il Cardinale Gregorio Papareschi di Sant’Angelo, nobile romano che prese il nome di Innocenzo II. Gli oppositori, ventiquattro cardinali, anch’essi contro le norme procedurali, di rimando , nominarono Papa il Cardinale Pietro Corleoni, di ricca famiglia romana che prese il nome di Anacleto II, per cui Innocenzo II dovette riparare a Pisa e poi in Francia. Anacleto che conservava il possesso di San Pietro, ebbe contrari l’imperatore d’occidente Lotario e il cistercense Bernardo di Chiaravalle, ma si acquistò l’appoggio di Ruggero II e, per ricompensa gli concesse la dignità di Re di Sicilia. Con la morte di Anacleto avvenuta nel 1138, lo scisma ebbe fine ed Anacleto venne dichiarato illegittimo dalla Chiesa. Innocenzo II rientrando a Roma potè celebrare un solenne Concilio Vaticano scomunicando Ruggero II perché sostenitore dell’antipapa Anacleto . Ruggero non si rassegnava alla scomunica e sconfiggeva a Galluccio , nei pressi del Garigliano , le milizie pontificie; per cui Innocenzo II dovette con il trattato di pace che si concluse a Mignano Monte Lungo in provincia di Caserta il 25 luglio 1139, confermare a Ruggero il titolo regio che gli aveva dato l’antipapa Anacleto. Grande artefice della pacificazione tra Ruggero e il Papa Innocenzo II fu il Cistercense Bernardo di Chiaravalle che entrato nell’ordine nel 1112 aveva cominciato subito una grande opera di diffusione dell’Ordine Cistercense in tutta Europa. Bernardo chiese al re Ruggero l’autorizzazione a fondare monasteri cistercensi in Sicilia e Ruggero, sia per accattivarsi la stima del Papa che per un atto di omaggio verso i defunti genitori, volle che ne venisse fondato uno nel reale Parco di caccia che possedeva nel territorio “ de la NOHARIA” , parco che era sorto per volere del padre Conte Ruggero . Tra Bernardo e Ruggero intercorse un nutrito scambio epistolare; Ruggero invita Bernardo a portarsi in Sicilia, ma l’Abate di Clairvaux risponde di essere lusingato e di non potersi mettere in viaggio perchè ammalato, ma che avrebbe inviato una delegazione dei suoi monaci. (Notizie tratte dal libro “Ricordiamola com’era” del prof. Pippo Labisi)

Ugone, discepolo di San Bernardo, fu tra i monaci venuti da Moterola (Spagna) e fu il primo Abate del Monastero che fu intitolato a Maria SS. Annunziata, detto poi Santa Maria la Nohara. Poco conosciamo della vita di Sant’Ugo. Era francese e probabilmente fu uno dei venti monaci che seguì San Bernardo quando questi lasciò l’Abbazia di Citeaux per fondare quella di Clairvaux. Per la sua spiccata virtù ebbe compiti importanti e quando fu inviato in Sicilia ebbe come compagni i monaci Paolo, Eligio e Marco che gli successe come Abate. Egli si distinse per l’amore alla povertà evangelica, per lo zelo per la conversione delle anime, per la diffusione della Parola di Dio, tanto da essere ritenuto un riformatore dei costumi presso gli uomini del suo tempo. Ebbe grande devozione alla Madonna e con prudenza e carità resse la famiglia religiosa a lui affidata. Sotto la sua guida il monastero dava lavoro in tutta la zona, difendeva gli innocenti, offriva rifugio ai perseguitati, promuoveva l’operosità, il bene, la carità. Molti, da vicino e da lontano ricorrevano a lui per avere aiuto, consiglio e conforto. Vari studiosi si sono occupati della sua figura e sulla storia della prima Abbazia Cistercense, nonostante ciò non possediamo ancora oggi notizie assolutamente certe sulla sua costruzione. Nel 1664 diviene Patrono di Novara di Sicilia, assieme alla Madonna Assunta. La storia ci consegna questa grande figura che sicuramente fu prodromo della fioritura dell’ordine cistercense a Novara. Infatti, innumerevoli sono le ricchezze che derivarono dalla presenza dell’Ordine nel nostro territorio, alcune delle quali è possibile vederle, visitando la Sala Espositiva “Tesoro del Duomo” La frazione di Badia Vecchia conserva ancora la Chiesa, ciò che rimane del vecchio convento cistercense, distrutto da un’alluvione nel 1626. Successivamente i monaci si trasferirono a Novara dove ne costruirono un nuovo, la Novella Santa Maria la Nohara.. Le ceneri di Sant’Ugo, il suo teschio, i suoi guanti sono ancora custoditi presso la Parrocchia Santa Maria Assunta di Novara di Sicilia. Anche se la sua festa liturgica è oggi, la sua festa viene celebrata il 16 agosto, il giorno successivo a quello della Madonna Assunta, partecipando al Festino dell’Assunta.

(Foto e info storiche tratte dal blog “NovaraCult”).