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È giunto il gran giorno. Tutta la città di Barcellona Pozzo di Gotto è in trepidante attesa di quella che è certamente fra le giornate più importanti dell’anno per la comunità e per il circondario: la Processione del Venerdì Santo, che prenderà il via nel pomeriggio per chiudersi in tarda serata. 

Andiamo con ordine: in realtà le Processioni sono due, simili ma distinte e separate, vista l’esistenza nello stesso comune di due Arcipreture. Così intorno alle 17.30 i gruppi statuari convergeranno nei due punti di partenza, Piazza San Giovanni e Piazza Santa Maria Assunta. Da qui inizieranno il percorso per le vie di Barcellona e di Pozzo di Gotto per poi incontrarsi, all’imbrunire, sulla copertura del torrente Longano, la via San Giovanni Bosco, ove sosteranno per un momento di preghiera. Non mancheranno i gruppi di “Visillanti” al seguito delle Vare, che intoneranno la caratteristica “Vexilla Regis”. Presenti le due Bande musicali cittadine e torneranno a splendere gli stupendi e sempre sorprendenti addobbi floreali. Dai toni più intimo la processione pozzogottese mentre più sfarzosa quella di Barcellona.

È questa la Processione delle Varette che rappresenta qualcosa di unico a livello nazionale. Poco conta che nel pomeriggio le telecamere della RAI saranno nella vicina Castroreale o che il più importante gruppo giornalistico-editoriale siciliano sia in queste ore in diretta da Trapani con i suoi “Misteri”, questa giornata richiamerà come ogni anno grandissima folla di fedeli ed amanti delle tradizioni, ed anche la nostra Testata Giornalistica sarà in prima linea con tutto lo Staff per regalarvi uno Speciale che potrete gustare nei prossimi giorni. Tornando alla Settimana Santa da evidenziare che a questa è stata dedicata una bellissima Mostra Fotografica tutt’ora in corso ed aperta fino a lunedì prossimo. A tal proposito in un convegno che ha preceduto l’inaugurazione della mostra si è tornato a parlare di un ‘Museo delle Varette’, con varie posizioni ed ancora purtroppo distanti.

Proprio in queste ore l’ex Assessore alla Cultura Ilenia Torre in un comunicato rilancia la questione, queste le sue parole: “Si parla ormai da anni della possibilità di istituire nella nostra Città un Museo delle Varette. A tale proposito, nella primavera del 2017, Barcellona Pozzo di Gotto ha avuto l’onore di ospitare una delegazione dell’Unesco che personalmente, n.q. di ex Assessore alla Cultura, ho avuto il piacere non soltanto di conoscere, ma anche di accogliere a Palazzo Longano unitamente al Sindaco e al Direttore del Gal e di accompagnare in visita presso alcuni dei nostri siti culturali più belli. Nell’occasione, si riaffrontò l’argomento della possibilità di istituire un Museo delle Varette, dalle quali i rappresentanti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite rimasero particolarmente affascinati. L’Amministrazione comunale individuò come sito il mercato ortofrutticolo di S. Andrea, un’idea certamente lodevole, ma che tuttavia richiede tempi di realizzazione molto lunghi e costi ai quali, in questo momento, il nostro Comune non è certamente in grado di far fronte. Ed allora, per far sì che questa idea possa davvero concretizzarsi – e non restare unicamente “un argomento da Settimana Santa” – perché non immaginare soluzioni alternative, che potrebbero diventare realtà in tempi certamente di gran lunga più brevi e senza oneri per l’Ente o, eventualmente, con costi sostenibili? Se per un verso si potrebbe pensare di inserire un Museo permanente nell’ambito della programmazione che riguarda la riqualificazione del Monastero dei Basiliani, per cui ci sono dei progetti in itinere, che potrebbero essere – ove possibile – rimodulati. Ciò consentirebbe, in caso di valutazione positiva degli stessi da parte degli organi preposti, una realizzazione del Museo a costo zero per il Comune. Per altro verso, come talune Associazioni culturali che operano sul territorio hanno recentemente proposto, si potrebbe immaginare l’idea di un Museo c.d. “diffuso”, che vedrebbe collocati in unico sito i gruppi statuari che oggi si trovano allocati in “posti di fortuna”, lasciando le altre Varette, attualmente collocate in numerose Chiese della Città, negli stessi luoghi in cui si trovano da sempre. Tale ultima iniziativa potrebbe realizzarsi, ad esempio, mediante un accordo con la Curia che consenta di riaprire al pubblico la Chiesa delle Grazie (sita ad angolo tra la Via Regina Margherita e la Via Umberto I) ed il relativo oratorio, simboli peraltro, di aggregazione e di formazione di moltissimi giovani. Ciò consentirebbe, peraltro, di dar vita ad un percorso culturale innovativo, “itinerante”, in linea di continuità con quello avviato nei tre anni precedenti con riferimento all’arte contemporanea”. 

Prendiamo atto della proposta anzi per meglio dire delle possibili proposte alternative dell’Avv. Torre con l’auspicio che prevalga il buonsenso in tutti e si possa effettivamente realizzare quel Museo delle Varette che sarebbe qualcosa di veramente importante per la nostra città.