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Estate sempre più alle porte nello splendido comune tirrenico come in tanti altri della provincia messinese, ma ancora nessuna indicazione su come far ripartire gli stabilimenti balneari.

Per l’assessore comunale al ramo Scardino che è anche operatore con una struttura balneare, a ritornare sul tema e denunciare lo stato di paralisi ed incertezza del comparto: “A mio modo di vedere la situazione non potrà essere generalizzata per l’intero territorio nazionale, la legislazione dovrà essere adeguata alle varie situazioni, che non sono tutte uguali. Oliveri possiede un chilometro di litorale più o meno, compresa la spiaggia libera.

E se le decisioni che verranno prese sui distanziamenti rispecchieranno quelle che sentiamo sui tg e leggiamo sugli articoli delle maggiori testate nazionali, l’apertura dei nostri stabilimenti balneari sarà solo frutto di fantascienza. A distanza di due settimane ritorno sull’argomento perché il problema non è più quando ma “come” cominciare. Una estrema incertezza che sta trasformando questa pandemia sanitaria in una vera e propria emergenza sociale ed economica.

È necessario emanare subito delle misure con cui sostenere le imprese balneari e turistiche, che hanno bisogno di soldi, di sostegno, di prospettive e di futuro. Le regole sul distanziamento sociale rischiano di pesare in modo drammatico sui bilanci delle attività.

Se andrà bene avremo metà dell’affluenza dello scorso anno, e con questi numeri anche solo coprire i costi sarà un lusso, figuriamoci se dovremmo rispettare delle regole di spazio rigide come quelle proposte dai vari organi”.