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È stata una cerimonia toccante quella che si è svolta domenica scorsa nella ridente cittadina, alla presenza dei familiari, amici e collaboratori di Adolfo Parmaliana.

Si tratta di un percorso iniziato nel 2018, quando il Movimento Cirano ha promosso l’iniziativa attraverso una raccolta di firme. Ma è stato solo nel 2019, con l’insediamento dell’amministrazione Iarrera e la nomina della nuova commissione comunale alla toponomastica, che l’iter ha avuto inizio. Si è trattato, infatti, come ha sottolineato il primo cittadino Francesco Iarrera, della prima iniziativa intrapresa.

“Ci sono delle persone che nascono non per sé stesse, ma per essere condivise, progettate con uno scopo talmente grande, che talvolta è più importante della propria stessa esistenza. Da quel gesto nasce un faro che illumina la strada oscura del malaffare e della concussione”, prosegue il primo cittadino.

Numerose le testimonianze dei presenti, fra cui l’amico fraterno, Mario Valenti, dell’Associazione ciclistica Terme, la Dott.ssa Nadia Furnari dell’associazione Rita Atria e la dott.ssa Beatrice Torre, membro della Commissione alla toponomastica e del Movimento Cirano.

Commosso il ricordo dell’ultima allieva di Adolfo, la Prof.ssa Espro, del dipartimento di Ingegneria, dell’Università di Messina. Ha concluso l’avvocato Mariella Cicero, ricordando la vicenda giuridica che ha soffocato il compianto Professore.

Con la voce spezzata dall’emozione, Cettina Parmaliana, vedova del Prof. ha ringraziato gli intervenuti, l’amministrazione comunale, e il sindaco che “ha avuto il coraggio e la tenacia di intitolare quest’area ad Adolfo”.

Presente anche il presidente di Fonte di Libertà, Benedetto Gianlombardo, in rappresentanza dell’associazione erano presenti il Segretario Vito Giambò ed il Dott. Santi La Maestra.
“Gesto simbolico importante per il quale ci sentiamo di ringraziare l’Amministrazione Comunale di Oliveri ed il Sindaco Iarrera.
Chi intraprende percorsi civili ed umani atti a favorire la legalità e l’etica sociale, presto o tardi si imbatte nelle stesse difficoltà e nei medesimi muri di gomma riscontrati da Adolfo Parmaliana in quasi tutto il suo cammino.
Noi spesso abbiamo toccato con mano tale esperienza nella nostra realtà territoriale, in cui non sempre vengono premiati il merito e l’impegno.
In tali condizioni “ambientali” il rischio di perdere la motivazione per continuare a lottare è altissimo.
È anche grazie ai moniti che ci ha lasciato Adolfo, nel ricordo del suo rigore morale che lo contraddistingueva e nel vivo esempio di grandissima efficienza che Adolfo è stato, che troviamo la forza e la tenacia per continuare ad andare avanti”.