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Alla luce della sentenza del processo scaturito dall’inchiesta “vecchia maniera”, che vede condannati i boss Carmelo Bisognano e Tindaro Marino, non tarda ad arrivare la soddisfazione dell’associazione antiracket Fonte di Libertà di Terme Vigliatore, con una nota a firma del presidente Benedetto Gianlombardo.

“Nel nostro territorio, dopo anni di conquiste da parte dello Stato nei confronti della mafia tirrenica, – si legge – non è consentito che addirittura un collaboratore di giustizia ritorni a tentare di imporre le estorsioni. Nondimeno non è consentito che lo stesso, ritorni ad operare imprenditorialmente, tramite prestanomi, nello stesso territorio in cui fino a pochi anni prima esercitava il ruolo di boss indiscusso della famiglia mafiosa dei “Mazzarroti”. Territorio che è il luogo ove si sono caratterizzati i molteplici reati, esplicitati nelle stesse dichiarazioni rese dal collaborante.
Il conflitto di interessi è enorme, ancor più quando ci si avvale dei medesimi sodali di quando egli svolgeva ruoli di reggenza mafiosa, come ad esempio Angelo Lorisco.
Ed infine è aberrante che tutta questa attività sia perpetrata con i soliti metodi, esemplificati dal nome di suddetta inchiesta.
Una importante operazione dello Stato, che dimostra autorevolezza e coraggio. Pertanto ci si complimenta con i Magistrati della D.D.A. di Messina, attori principali delle numerose inchieste che nell’ultimo decennio hanno fatto condannare, al regime carcerario del 41bis, i capi mafia della più larga famiglia mafiosa dei “barcellonesi”.
Un grande plauso lo rivolgiamo inoltre al Dott. Mario Ceraolo, Commissario di P.S. di Barcellona P.G., titolare unico della certosina inchiesta denominata “vecchia maniera”. La stessa ha svelato i disegni del Bisognano ed il suo tentativo di imporre estorsioni nel nostro territorio. Tra queste, quella emersa e denunciata dai titolari dell’impresa Torre S.r.l. di Terme Vigliatore.
L’attività pluriennale del dott. Mario Ceraolo nella nostra Provincia è encomiabile, soprattutto quella parte intensa rivolta al contrasto del crimine organizzato affiliato a “Cosa Nostra Siciliana”.
Si esortano tutti gli imprenditori e liberi professionisti del nostro comprensorio a denunciare qualsiasi tentativo di estorsione e di concussione.
Si ribadisce che la nostra associazione è la “casa aperta” e lo “strumento” – conclude Gianlombardo – per coloro i quali non trovano immediatamente il coraggio di recarsi dalle forze dell’ordine in solitudine.
Sapremo accompagnare questi, forti dall’esperienza di denuncia vissuta in prima persona da molti di Noi Soci di Fonte di Libertà”.