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“La F.A.I. – Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane con i Presidenti delle Associazioni Antiracket F.A.I. operanti sul territorio, rivolgono un sentito ringraziamento ai Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina da sempre impegnati in una efficace azione di contrasto alla criminalità organizzata, e agli investigatori dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e della Compagnia di Barcellona P.G., per l’operazione antimafia che, con un’articolata indagine e l’esecuzione di 86 misure cautelari, ha impedito la riorganizzazione di Cosa Nostra barcellonese che, seppur indebolita negli ultimi anni dalla incessante azione della Magistratura e delle Forze di polizia, ha dimostrato di voler ancora assumere il controllo del territorio.

Dalle indagini, oltre alla consueta gestione di traffici illeciti, emerge la volontà criminale per un pericoloso ritorno al passato con plateali intimidazioni, il controllo delle attività economiche e tentativi di infiltrazione nei centri decisionali amministrativi e politici. Purtroppo emerge anche che, a parte qualche coraggiosa denuncia, non tutti gli operatori economici sottoposti ad estorsione hanno prontamente denunciato le vessazioni cui erano sottoposti.

L’esperienza del movimento antiracket italiano, ormai ultra trentennale, ci insegna che l’azione di contrasto alla mafia è un problema di tutti che non può essere risolto soltanto con l’encomiabile susseguirsi di operazioni antimafia che nell’ultimo decennio hanno avuto cadenza quasi annuale. La Magistratura e le Forze di polizia non possono essere lasciate sole a garantire la sicurezza del nostro territorio, la libertà dei cittadini, degli operatori economici ed una azione amministrativa libera da condizionamenti criminali. 

Non possono esserci più alibi, è necessaria una reazione, vera e concreta, da parte della comunità, in tutte le sue articolazioni, sociali, economiche, imprenditoriali e politiche per dare un senso alla meritevole azione della Magistratura e delle Forze di polizia ed ottenere risultati duraturi, se non definitivi. Lo strumento è quello della denuncia e della collaborazione con le istituzioni dello Stato, anche tramite la costante azione di assistenza delle associazioni antiracket, ma non devono mancare le iniziative culturali e formative da parte di chi crede nel futuro del nostro territorio”, queste le parole espresse nella nota a firma del presidente Luigi Ferrucci e del vicepresidente Avv. Mario Ceraolo.