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La Polizia di Stato della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Patti ha arrestato Francesco Ranno, indagato nell’ambito dell’operazione “Majari”. L’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari come disposto nell’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Patti.

Il suo arresto non era avvenuto insieme a quello degli altri indagati perchè l’uomo, da qualche tempo, si era trasferito all’estero. Francesco Ranno, figlio di Elvira Parisi, è accusato di associazione per delinquere e truffa aggravata, in concorso con gli altri membri del sodalizio.

Da quanto è emerso nel corso dell’indagine dell’operazione, l’uomo forniva assistenza nell’ambito della circonvenzione delle vittime, costituendo l’anello di collegamento tra la madre, Elvira Parisi, e l’altra indagata Doina Rodica Negru, con la quale era stato fidanzato.

Ranno, insieme all’exfidanzata, si occupava della riscossione del denaro contante, recandosi personalmente dalle vittime, ed era intestatario di una delle carte Postepay su cui i “clienti” effettuavano le ricariche.

L’uomo ha deciso spontaneamente di far rientro sul territorio nazionale per consegnarsi alla Polizia, dopo essere stato avvisato dal suo legale del provvedimento cautelare emesso nei suoi confronti.

L’indagine, sviluppatasi per quasi due anni, ha svelato l’esistenza di un articolato sodalizio criminale avente base a S. Stefano di Camastra, ma attivo sull’intera provincia, capeggiato da Elvira Parisi e Gino Paterniti (entrambi in carcere).

I due, spacciandosi per veri e propri maghi e cartomanti, dotati di poteri occulti ed esoterici, agganciavano le ignare vittime, le convincevano dei loro poteri magici e le inducevano a versare forti somme di denaro in cambio delle loro presunte prestazioni professionali.

Tra gli indagati ci sono anche Lidia Messina, Doina Rodica Negru (entrambe in carcere), Teresa Prinzi, Rosario Facciale Lombardo e Gaetano Capra (attualmente agli arresti domiciliari).

Sono attualmente in corso gli interrogatori di garanzia degli indagati, alcuni dei quali hanno già fornito la loro versione dei fatti ed altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Domani saranno sentiti gli indagati sottoposti agli arresti domiciliari.