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Sgominata ‘banda di topi d’appartamento’ dedita anche alla ricettazione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti che operava tra Milazzo e la Valle del Mela.

Nella mattinata odierna, i militari della Compagnia Carabinieri di Milazzo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di quattro soggetti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata a furti in abitazione, ricettazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

 I Carabinieri della  Compagnia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Barcellona a carico di quattro soggetti ritenuti responsabili di plurimi delitti in concorso quali associazione per delinquere finalizzata a furti in abitazione, ricettazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In carcere sono finiti Giuseppe Murabito, 32anni, Paolo Francesco Musolino, 30anni, ritenuti rispettivamente promotore e ricettatore del sodalizio criminale. Arresti domiciliari per Francesco Perroni, 25anni, ritenuto dagli inquirenti braccio destro del Murabito. Misura più lieve per la 34enne M.S.  destinataria di un obbligo di dimora nel Comune di Milazzo, atteso che dalle indagini condotte avrebbe partecipato ad un solo colpo.

L’operazione  scaturisce da un’intensa attività info-investigativa sviluppata dal nulceo operativo dei Carabinieri di Milazzo a partire dal mese di Marzo scorso. L’agguerrito sodalizio criminale, composto da soggetti tutti gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti, dimostravano una particolare scaltrezza, unita ad una pervicace audacia, nell’introdursi, soprattutto nel corso delle ore notturne, all’interno delle abitazioni disseminate nel comprensorio Milazzese e Barcellonese, site non solo in aree isolate ma altresì in zone popolate e centrali, che dapprima razziavano e poi abbandonavano indisturbati. Tra gli episodi che hanno permesso di far luce sulle scorrerie dei rei ve n’è uno, i particolare, che risulta sintomatico della spregiudicatezza e della totale amoralità dei componenti il sodalizio in parola e che si verifica nel corso del mese di Aprile del presente anno allorquando uno dei rei, approfittando dei festeggiamenti in corso in un noto locale del comprensorio milazzese e che avevano come protagonista la propria cugina, non si faceva scrupoli, dopo aver svolto un’accurata attività di monitoraggio sia del luogo da “colpire” che del locale ove i suoi parenti erano “occupati”, a convocare la banda e ad introdursi, indisturbato, all’interno dell’abitazione degli ignari malcapitati, impossessandosi dei loro averi. Ai furti si collegava direttamente l’attività in materia di stupefacenti essendo gli arrestati non solo diretti consumatori di sostanze psicotrope ma altresì uno di essi un vero e proprio pusher: gli stessi, infatti, dopo aver raccolto gli “ordinativi” tra gli abituali consumatori, si recavano a Messina per reperire i quantitativi richiesti, tornando immediatamente indietro per soddisfare le commesse assunte. In particolare l’attività investigativa consentiva di appurare che i sodali una volta messo a segno il furto si recavano a Messina per acquistare la sostanza stupefacente dal loro fornitore che in cambio della sostanza stupefacente riceveva la merce rubata. Infatti l’attività d’indagine ha permesso di evidenziare come i viaggi compiuti nella città di Messina si verificavano non solo in concomitanza con gli ordinativi richiesti dai consumatori vicini al gruppo ma anche, e soprattutto, prima e dopo i furti che gli odierni arrestati mettevano a segno nel comprensorio mamertino, ciò a significare non solo che la refurtiva, con ogni probabilità, serviva per “pagare” le loro esigenze di droga non escludendo, altresì, che i furti venissero scientificamente eseguiti per reperire beni che poi venivano opportunamente ricettati dal loro fornitore di sostanze stupefacenti.