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I Sindaci del Distretto Socio Sanitario D28 non vogliono più attendere, ed inviano una lunga e dura missiva al Direttore Generale dell’A.S.P. di Messina, ad adempire a quanto previsto dalla nota Prot. 26383 del 09/06/2020 emanata dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia con oggetto “pianificazione ospedaliera post-emergenziale”.
I primi cittadini ricordano che con tale nota, “a cui la S.S. ad oggi non ha dato seguito, l’Assessore alla Salute Avv. Ruggero Razza, disponeva che il Presidio di Barcellona Pozzo di Gotto “non sarà impegnato nella prima fase di riempimento dei posti letto e che, nei comuni capoluogo, si dia mandato ai Direttori Generali delle aree metropolitane di definire il piano di riempimento delle strutture”.

“E’ altrettanto chiaro che la “scusa” (legittima) del Covid 19 con cui il Presidio Ospedaliero di
Barcellona P.G. è stato svuotato di quasi tutti i reparti, – si legge nella nota – oggi non è più ammissibile. Il ritardo
della riconversione in PRESIDIO NO-COVID addotta per la presenza dell’Unità Operativa
di Malattie Infettive all’intero del Cutroni Zodda di Barcellona P.G., non trova riscontro
neanche nell’attuale strutturazione della stessa U.O.S.D. di Malattie Infettive dotata di 16
posti letto che, come è ben noto, si trova all’interno di un padiglione con percorsi dedicati e
altrettanto presidiati che possono garantire la totale sicurezza in entrata, permanenza ed
uscita dei pazienti e loro accompagnatori: l’ospedale può essere considerato Covid Free.
L’U.O.S.D. di Malattie Infettive deve essere quindi considerata, secondo la summenzionata
nota, come zona grigia dell’intera struttura in attesa di trasferimento nel presidio dedicato.
Suole riaffermare alla S.S. che la Sicilia è stata dichiarata dalle stesse autorità sanitarie
“Regione ad un passo dal Covid-Free”, e siamo sicuri che Lei è a conoscenza che in tutta
la provincia di Messina vi sono ad oggi solo 10 (dieci) pazienti covid positivi ricoverati. Si
tratta dunque di un numero alquanto esiguo ed ampiamente sopportabile dalla struttura
dedicata, qual’é il Policlinico Universitario di Messina, identificato dall’Assessorato alla
salute della Regione Sicilia come struttura da impegnare nella prima fase di riempimento
dei posti (vedi nota summenzionata del 09/06/2020).
Il ritardo nell’applicazione della nota summenzionata da parte della S.S. sta inoltre gravando
i presidi di Milazzo e di Patti di un intasamento dell’utenza, sia in termini di numeri che di
tempi (ritardi nelle visite specialistiche e/o in indagini strumentali, ritardi di terapie chirurgiche
programmate, etc…etc…), in un momento in cui, per correre ai ripari di questa pandemia,
si sono trascurate tutte le altre patologie, che però non sono scomparse, anzi si sono acuite
stante l’impossibilità di ricorrere alle cure adeguate. Tutto ciò si traduce in una grave
mancata effettiva erogazione delle prestazioni sanitarie che le Regioni devono garantire ai
cittadini.
Si sottolinea infine che ad oggi risultano essere ricoverati in tutto 5 pazienti, di cui soltanto
2 nell’U.O.S.D. di Malattie Infettive (dotata di 16 posti letto), mentre i restanti 3 pazienti
risultano essere allocati nell’ala Covid Free del presidio ospedaliero nonostante l’ampia
disponibilità di posti di degenza nella predetta unità di malattie infettive. Si vuole anche far
venire alla memoria che, come facilmente documentabile, tutti degenti/ricoverati risultano
essere ospedalizzati da oltre due mesi ed in tutti la “positività al tampone per COVID-19”
non risulta essere più correlata ad una sintomatologia clinica; si tratta tutti di pazienti
asintomatici da oltre trenta giorni. Volendo citare il Prof. Zangrillo, si è di fronte ad una
condizione “clinicamente irrilevante”, e la permanenza in ambiente ospedaliero non è più
legata al Covid, ma ad altre patologie pregresse a carattere geriatrico.
Si chiede dunque alla S.S., in qualità di Direttore Generale dell’A.S.P. di Messina di riaprire
con effetto immediato il Presidio Ospedaliero di Barcellona P.G. secondo quanto
previsto dalla summenzionata nota assessoriale ricordandoLe che il “Cutroni Zodda” è
un presidio fondamentale per tutto il comprensorio tirrenico e che risulta essere già dotato
di doppio accesso, uno per pazienti Covid e uno per pazienti no Covid”.