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Totale sovraccarico e tanta confusione al Pronto Soccorso del presidio di Milazzo. Il culmine pochi giorni fa con svariati codici rossi, 13 gialli e 13 verdi. Mentre il Cutroni Zodda che attende il graduale passaggio da Covid Hospidal a nosocomio con il ripristino dei reparti pre-emergenza, si segnalava un solo codice giallo.

Il nosocomio milazzese si trova ad affrontare da diversi mesi una situazione di altissimo stress per gli operatori medici ed anche per i pazienti e familiari che si ritrovano ad aspettare ore nella sala d’attesa, senza molto spesso le necessarie distanze previste dalle normative anti-covid.

Conseguenza di essere l’unico polo ospedaliero della zona tirrenica con i reparti operativi. Così ogni giorno arrivano pazienti da tutto il comprensorio, non facendo più affidamento sugli Ospedali dei comuni vicini, da Patti a Sant’Agata tutto bloccato. Un ospedale che va in tilt, con il personale che cerca di fare i salti mortali con competenza e professionalità, ma non può fare i miracoli, considerando che gli operatori sono in numero uguale al Cutroni Zodda con un carico però di lavoro di migliaia di pazienti negli ultimi mesi, che va oltre i tre mila ingressi.

Sulla grave situazione di criticità è intervenuto anche il sindaco di Milazzo Giovanni Formica che ha fatto sapere che solleciterà il direttore generale dell’Asp Messina, Paolo La Paglia: “L’ospedale di Milazzo è punto di riferimento di tutta la fascia tirrenica. Il rischio è che in estate, con l’arrivo dei turisti, sarà messo sempre più sotto stress. Alla luce di ciò l’Asp non può non considerare l’esigenza immediata di aumentare la dotazione organica ma anche di rendere i locali del pronto soccorso più grandi ed efficienti”.

Fatto sta che il personale è allo stremo con turni pesanti, mentre i pazienti sono obbligati a ‘sostare’ per ore con il rischio anche del contagio nell’attesa di essere visitati.