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Non era inevitabile la morte del piccolo Matteo Rosana, 7 anni, operato nel 2008 all’ospedale San Vincenzo di Taormina.
La Corte di Appello di Messina – Sezione Penale – (Presidente Dott. Blatti, Consiglieri Dott. Sagone e Dott.ssa Cannizzaro), in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Messina che aveva assolto tutti gli imputati, ha affermato la responsabilità ai soli fini civili delle infermiere Valentino Maria Rosaria e Seron Ingrid, per i reati loro ascritti. Le infermiere, nonostante la intervenuta prescrizione, sono state condannate al risarcimento dei danni nei confronti dei genitori del piccolo Matteo Rosana. I genitori sono stati difesi dagli Avvocati Tommaso Autru Ryolo e Antoniele Imbesi.
Si conclude in appello un’altra tappa di una tragica vicenda cominciata 13 anni fa.
Matteo è stato ricoverato all’ospedale San Vincenzo per essere sottoposto ad un intervento chirurgico per una malformazione cardiaca. A differenza di quanto dichiarato dal vice direttore sanitario dell’epoca del San Vincenzo, il bimbo, fino a quel momento, non aveva mai subito altri interventi in emodinamica.
Il piccolo Matteo in data 22 e 28 ottobre 2008 subiva due delicati interventi chirurgici al cuore. Lo stesso giorno 28 ottobre, dopo il secondo intervento, veniva trasferito nel reparto ordinario di degenza. Durante la notte tra il 28 ed il 29 i genitori segnalavano per ben tre volte alle infermiere che il bambino accusava tachicardia, dispnea e sudorazione. Le richieste disperate dei genitori, però, restavano inascoltate. Anzi gli stessi ricevevano rassicurazioni sul fatto che tutto era regolare e che l’allarme dipendeva da un cattivo funzionamento dei monitor e degli elettrodi. La mattina del 29 i sanitari si accorgevano troppo tardi che le condizioni del bambino si erano aggravate e procedevano ad un intervento di urgenza per drenare un versamento pericardico che era alla base della grave sofferenza manifestata dal bambino durante la notte ed ignorata dalle infermiere di turno.
A causa del colpevole e grave ritardo il cuore di Matteo non resisteva ed il piccolo andava purtroppo incontro ad arresto cardiaco.
Il Tribunale di Messina in data 21 aprile 2016 aveva assolto tutti gli imputati, ritenendo la insussistenza del fatto. Il Procuratore Generale in appello ha chiesto la conferma della sentenza di assoluzione.
Gli Avvocati Tommaso Autru Ryolo ed Antoniele Imbesi hanno richiesto, invece, la rinnovazione della istruttoria e la Corte ha disposto una perizia collegiale, affidata ai professori Ricci, Gallotta e Buonocore. Nonostante i periti abbiano escluso la responsabilità di tutti gli imputati, la difesa ha evidenziato le gravi incongruenze della perizia e la Corte di Appello ha ritenuto la responsabilità delle infermiere. Le stesse sono accusate di avere omesso di rilevare nel corso del turno 21-7, nella notte tra il 28 ed il 29 ottobre 2008, l’incremento della frequenza cardiaca del piccolo Matteo e l’insorgenza di altri sintomi e segni e di allertare il medico reperibile, malgrado siano state ripetutamente sollecitate in tal senso dai genitori.