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Verrà inaugurata il 4 marzo 2020 con un vernissage che si terrà alle ore 19.00 presso il Centro Culturale “CaMus” di via Giuseppe Patania, 16 a Palermo, a pochi passi dal prestigioso Teatro Massimo, la Mostra d’Arte Informale di Matteo Dragá “FRAMMENTI”.

Il CaMus è un cantiere di sperimentazione artistica. Grazie alle mostre e alle istallazioni artistiche gli spazi interni ed esterni sono impreziositi da allestimenti sempre diversi. L’obiettivo è quello di valorizzare gli artisti locali ed internazionali creando uno spazio creativo ed interattivo. Si crede nella forza della co-produzione di valore culturale tramite la condivisione dei processi creativi e la continua ricerca di nuove forme espressive.

Il progetto artistico di Dragá è curato dalla critica d’arte Alessandra Consiglio, dal responsabile della sezione Arte di CaMus Lorenzo Pileri e da Andrea Cristelli della Galleria Progetto Città di Barcellona P.G. e verrano esposti gli ultimi lavori su tela dell’artista siciliano, giovane emergente già protagonista di progetti di riqualificazione urbana, laboratori artistici di arte contemporanea per bambini autistici, oltre le varie esposizioni in Sicilia e Firenze presso OnArt Gallery, luogo di sperimentazione e contaminazione artistica curato dalla scenografa Romina Sangiovanni. Le opere sono frutto di una ricerca artistica tra pittura acrilica e carta, oltre ad uso di tessuti e materiali di scarto inseriti per completare il messaggio che il giovane artista vuole suggerire al fruitore. All’interno della mostra ci saranno frammenti fotografici e l’uso di luminarie artistiche come simbolo ed omaggio alla terra siciliana.

Il frammento può venire compreso come la cifra caratteristica della modernità; il mondo moderno, infatti, si pone sotto il segno della dispersione, della deflagrazione del senso, della moltiplicazione delle prospettive, i lavori in mostra sono frutto di uno studio da immagini e manifesti che vengono inseriti in un insieme grafico nuovo, scomposti come se fosse un collage e spesso nascosti dallo stesso artista con il segno caratteristico della pittura informale, nelle prime personali era la parola o la poesia ad accompagnare le opere, adesso saranno i frammenti fotografici, esposti sui muri del circolo culturale Camus come se fossero manifesti pubblicitari, ma sono dettagli dell’intera opera messa in mostra. Un artificio per rendere l’esposizione più dinamica ed anche per suggerire al fruitore/ osservatore di soffermarsi su alcuni punti del quadro, un velato messaggio di denuncia sociale alla società contemporanea, spesso distratta ed insensibile.

“Pensare esige immagini, e le immagini contengono pensiero.” Da questa citazione  di R.Arnheim si sviluppa il progetto “FRAMMENTI”, ispirato dalla tecnica tradizionale  del collage, già sperimentata in passato dall’artista Matteo Dragá nei laboratori artistici della scuola primaria in provincia di Messina, città di origine e spesso usata anche per performance artistiche con un pubblico più adulto durante la giornata nazionale dell’arte contemporanea promossa da AMACI (Associazione dei Musei d’arte contemporanea italiani). La parola “collage” viene dal francese e significa letteralmente “incollare”. Oggi si definisce con questo termine qualsiasi lavoro realizzato incollando su una superficie piana un insieme elementi, anche diversi, come carta di giornale, carta da parati, illustrazioni o stoffa. Come tecnica artistica vera e propria il collage nasce all’inizio del novecento e fin dagli anni ’30 aveva interessato parecchi artisti, per la libertà espressiva che offriva attraverso l’uso di materiali insoliti e inusuali. Il collage rappresenta un significativo momento dell’arte, poiché, dopo l’esasperato sperimentalismo dell’Espressionismo, denuncia il desiderio di un recupero della materialità, l’aspirazione a restituire all’arte una sua connotazione anche fisica; si pensa insomma di recuperare un vero e proprio corpo a corpo con la materia dell’arte nei suoi aspetti più disparati, con un richiamo ed un aggancio alla realtà oggettuale, alla sua concretezza, ai suoi materiali.

Attraverso frammenti di immagini e frammenti di scrittura si ricostruiscono i luoghi della memoria personale, dando loro nuova forma e nuova esistenza, permettendo di materializzare zone di sé in ombra. Sono queste le basi su cui si è sviluppata la sperimentazione artistica del progetto mostra Frammenti, arte informale e materica, cemento e pittura tradizionale con la tecnica del collage per far emergere figure o dettagli di vecchi manifesti o foto che hanno attirato l’attenzione dell’artista Matteo Dragá.