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Incontriamo il Prof. Paolo Pirri nella sua Barcellona Pozzo di Gotto in un caldo pomeriggio di novembre e tra un caffè d’asporto ed un distanziamento fisico ma non sociale, sulla panchina di una famosa piazza della città del Longano, facciamo un’amabile chiacchierata intorno alla nuova creatura dal significativo titolo “Memories”, il suo primo libro uscito in questi giorni per i tipi Kimerik, casa editrice di Patti. 

Ne vien fuori un’intervista che offriamo ai nostri lettori, non svelando il contenuto del testo nei particolari (acquistatelo al più presto, ne vale la pena, provare per credere!) ma le motivazioni più profonde che hanno portato l’autore a scrivere quelli che sono “i personali ricordi del cuore” nei quali in tanti si ritroveranno, anche se non fossero barcellonesi poiché “gli anni belli e veri” quando tutto era più semplice e spontaneo, li abbiamo vissuti tutti, da Aosta a Lampedusa. Buona lettura a voi.

Caro  Prof. Paolo Pirri ci parli del libro, come lo descriverebbe da par suo, con le parole che le sgorgano dal cuore e arrivano alla bocca?

Si tratta di “Memories”, ossia racconti narrati con il cuore sugli anni più belli, gocce di memoria per i nostri nipoti. É uno spaccato di vita che, partendo dagli anni ’60, ripercorre gli anni ’70, ’80, ’90, fino ad arrivare ai nostri giorni. Uno spaccato di vita che si evolve, che cambia, prima lentamente, poi sempre più velocemente descrivendo il passaggio dalle attività “nuove” del boom economico alle nuove tecnologie.

Leggere questo libro è come sedersi comodi a guardare le immagini che scaturiscono dai racconti e dalle descrizione di come vivevamo, dove vivevamo, come ci vestivamo, come ci divertivamo, i nostri giuochi, le nostre feste religiose, in cui religiosità e divertimento erano un tutt’uno, le nostre abitudini, la nostra crescita evolutiva, il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza, dalla giovinezza alla maturità, dalla vita privata alla vita pubblica.

Ecco cosa troverete: racconti narrati con il cuore da chi li ha vissuti, da chi è stato “testimone partecipe”.

È una collezione di storie vere, vissute in prima persona e raccontate per onorare i protagonisti, alcuni dei quali non più in vita. Storie di uno spaccato di vita che adesso è cambiato, ma che le persone della mia età ricordano bene perché anche loro le hanno vissute e possono riviverle attraverso i miei stessi ricordi. Storie narrate non come pura cronaca, ma con sentimento e rispetto per una società che è cambiata e merita di essere ricordata per i nostri nipoti. Molte di queste storie hanno una morale che non ha lo scopo di giudicare, bensì di far riflettere il lettore e far vedere come si viveva, come ci si divertiva e come si cresceva insieme. Momenti di vita passata nei quali ci si ritrova e che ci trasportano in un passato che i libri di storia non racconterebbero mai con sentimento e cuore. Una morale, dicevo, leggera e composta, che fa riflettere sulla società attuale, sulla scuola, sulla famiglia di allora e di ora, sull’educazione impartita dai nostri genitori e sui nostri comportamenti di ieri e di oggi. Le fasi del racconto sono soprattutto visibili come nelle immagini di un film. Non riuscirei a raccontare una storia non vissuta in prima persona. Solo storie vere che diano un’idea del nostro passato alle nuove generazioni.

La ricchezza di immagini visive, auditive, ecc., ci pone davanti a scene che sembrano quelle di un film neorealista, i racconti di personaggi umili, di storie vere, di episodi e fatti di cronaca dimenticati sono scritti con uno stile personale, a volte, fatemelo dire, alla Verga, altre volte, invece, alla Bufalino. Ho diviso il libro in tre parti, ma tutte e tre le parti sono legate da un unico tema: gli anni più belli, presentate come gocce di memoria per i nostri nipoti.

Un fiume in piena, come prevedevamo da un cuore grande sgorga tanto… Proseguiamo. Ci racconti quando, dove, come e perché ha iniziato a scrivere.

Ho cominciato a scrivere nell’estate del 2018, era la prima volta che non andavo ad accompagnare gruppi di studenti a Londra. Mi sono ritrovato a Tonnarella, con tanto tempo libero a disposizione e quasi mi annoiavo. Nel telefonino ho trovato un’icona block-notes e, senza neanche rendermene conto, mentre ero in giro, nei bar, sulla spiaggia, nel parco che da Tonnarella porta a Falcone, in piena tranquillità, cominciai a scrivere dei post racconti per pubblicarli su Facebook. Ricordo che la prima storia pubblicata è stata “La fuitina di zia Angela”. Fu un successo per i like e i commenti ricevuti. Ero in compagnia di alcuni amici e furono proprio loro a spingermi in quest’avventura. Mi accorsi che mi veniva facile scrivere di getto i ricordi che avevo vissuto in prima persona. Era come rivedere un film del passato e le parole fluivano leggere. Questi amici furono più volte testimoni di come questi racconti avevano inizio, ed erano poi i primi a leggerli o sentirli. Anche I primi lettori su Facebook, si complimentavano commentando e, così, sono anche diventati responsabili per questa mia avventura.

Ma, esattamente, di quali ricordi si tratta?

“Si tratta di ricordi creati, forse, dal nostro amore per il passato, dallo struggimento di sottrarlo al suo possibile svanire, fissandolo in un’eternità terrena, che ci riscatti dal precario, concitato vivere nel tempo”. Così li definisce l’autore, che descrive, dipinge una varietà di eventi, luoghi, attimi filtrati dall’interiorità e narrati con una ricchezza di “visual images” che fanno rivivere tutto come in un film.

L’animo trae conforto dalla sublimazione del proprio vissuto e questa dimensione di grazia viene comunicata al lettore, per gentile dono dell’autore, che sceglie di rivivere “insieme” un patrimonio a lui prezioso, custodito con segreta cura.

Paolo Pirri si appaga nella condivisione della propria favola, di cui sa rendere partecipe chiunque lo desideri, anche grazie alla memoria di costumanze connesse alla quotidianità collettiva, per un passato che suona riscoperta e, forse, rimpianto per alcuni, affabulazione e stupore per le più giovani generazioni. Così, come per incanto cinematografico, balzano alla nostra attenzione i caratteri, i gesti, i luoghi che, dalla sfera privata, si proiettano su una più ampia comunità paesana, su uno sfondo di arcaiche usanze e costumi: tasselli di un mondo che Paolo ricompone nella sua interezza, suggerendoci il senso riposto della nostra “piccola” storia.

Ma il tocco più intenso si percepisce nel suo novellare intorno alla propria dimensione personale, su eventi assorbiti e vivificati nella sua interiorità: felicità innocente d’infanzia, fresche emozioni e turbamenti inespressi nei primi contatti col mondo, con i primi amori, adolescenza persa nel suo passaggio alla maturità.

Con una narrazione espressiva, semplice e spontanea, con l’immediatezza visiva, il lettore ricrea quella magia della favola antica a cui persino l’animo disincantato non potrebbe sottrarsi: la profonda malinconia di chi si interroga sulla vita e cerca un filo conduttore tra il passato, già destino concluso, e il tempo superstite, enigma del divino.

Parlare di se stessi non è sempre facile, ma l’autore riesce a farlo in modo coinvolgente perché è come se parlasse di tutti noi, “testimoni partecipi” degli anni più belli.

A chi proporlo? Perché?

Fresco di stampa, “Memories: gli anni più belli – gocce di memoria per i nostri nipoti”, il libro scritto da Paolo Pirri, è una collezione di 230 pagine di storie vere, raccontate con il cuore, con uno stile personale e coinvolgente. Storie ambientate a Barcellona P.G. e provincia, in Sardegna, a Roma, Varese, Lugano, Parigi, Londra, dagli anni ‘60 ai nostri giorni: gli anni più belli nei quali ognuno può ritrovarsi protagonista attraverso la magistrale narrazione.

Il coinvolgimento e le emozioni trasmesse sono sicure e uniche.

É una lettura raccomandata anche agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, da proporre con modalità diverse, perché è una raccolta di storie che hanno la rara virtù dell’essenzialità, ma sono ricche dal punto di vista stilistico-letterario. Purtroppo, molti ragazzi non leggono abbastanza, pertanto, condividere in classe alcuni di questi brani densamente significativi potrebbe aiutarli a recuperare un migliore rapporto con il libro e la dimensione del raccontare e del riflettere insieme.

Le tematiche vanno dai ricordi adolescenziali, alle lettere d’amore, alle feste religiose più importanti.

Mi piace riportare le considerazioni dell’autore Paolo Pirri: “Cos’è in realtà la nostra vita se non la narrazione della nostra presenza sulla terra? Per questo motivo scrivo sui fatti e sulle persone che meritano essere ricordate.

Tutti noi, leggendo le riflessioni scritte con il cuore e l’anima, abbiamo la possibilità di rivivere le nostre esperienze e condividere quelle degli altri. Grazie alle esperienze raccontate e lette, il nostro animo si arricchisce, ci guida e ci rende migliori”.

Pubblichiamo, in appendice al nostro articolo/intervista, il messaggio che una barcellonese residente a Torino ha inviato all’autore di ‘Memories’ complimentandosi dopo aver letto il libro di Paolo Pirri, e la risposta di quest’ultimo, a ulteriore testimonianza del fatto che il lavoro del docente barcellonese fa grande presa fra la gente, che si identifica nel vissuto dell’autore facendolo proprio. 

“Alcuni giorni fa mia cugina Sara, mi ha inviato, tramite Whatsapp, due pagine del libro “Memories”. Appena le ho lette mi sono messa subito alla ricerca, l’ho trovato e pochi giorni fa è arrivato ed ho iniziato a leggerlo. Io amo molto leggere e il suo libro mi ha lasciata letteralmente senza parole, catapultandomi indietro nel tempo e facendomi rivivere tanti ricordi della mia infanzia. Ho vissuto emozioni: di gioia, quando scrive dei giochi per le strade di Pozzo di Gotto e delle feste; di tristezza e dolore quando scrive di lutti; di serenità e calma, quando descrive luoghi di campagna e il mare della nostra splendida Sicilia.
Spesso, quando leggo un libro non vedo l’ora di arrivare alla fine ma per “Memories” non è stato così, l’ho letto facendo delle pause per fermarlo nella mente e prolungare quel piacere e quelle emozioni legate a quei ricordi. Leggerlo mi ha trascinato nel luoghi dove sono nata e cresciuta per quasi 22 anni, facendomi rivivere tanti ricordi che credevo persi, invece sono ancora tutti lì e grazie al suo libro sono contenta di averli recuperati. Grazie Paolo per queste gocce di memoria che potrò condividere con mia figlia e i miei nipoti.
Complimenti “Memories” è un bel libro che terrò particolarmente caro.
Con grande stima.” 
Santa Bambaci

“Non sai quale gioia e quale felicità mi hanno dato le tue affermazioni. Ti dico solo che mi hai trasmesso le stesse  emozioni che ho provato più volte scrivendo il libro. Ti ringrazio di vero cuore e se vieni a Barcellona ti vorrei incontrare per ringraziarti personalmente. Purtroppo non ho potuto fare nessuna presentazione causa covid. Mi affido al passaparola. Ti posso solo dire che su cento persone il tuo è il più bel commento ricevuto. Grazie un abbraccio.”                  Paolo Pirri