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Ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la sua corsa. Ora gli resta solo la corona di Giustizia che il Signore, giusto giudice, gli consegnerà.

Con queste parole, prese dalla Seconda Lettera di San Paolo a Timoteo, la comunità accademica messinese, accorsa numerosa alle sue esequie, ha voluto ricordare l’amato e stimatissimo professore Luigi Ferlazzo Natoli, che ha contribuito all’affermarsi della Facoltà di Economia e Commercio, prima una sorta di “gemmazione” di quella di Giurisprudenza, della quale è stato Preside e dopo essere stato Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche.

Prima di ritirarsi a Patti, paese dove era nato, per vivere più intensamente con la compagna di una vita, Teresa Pugliatti, e continuare le sue passioni di sempre: la produzione scientifica nel campo del diritto tributario, l’arte e soprattutto la scrittura, i suoi ultimi lavori nel 2018 i saggi “Nel segno del destino. Vita di Salvatore Pugliatti” e “Andrea Arena tra Verità e Giustizia. Come un’autobiografia”, dopo il romanzo autobiografico “One Way”.

Grande intellettuale, sensibile alle problematiche sociali, amorevole e disponibile con allievi e studenti, ironico e uomo di fede sono le qualità, evidentemente fuori da ogni retorica e trasversalmente, riconosciutegli, da più parti della società, compreso il giornale “Gazzetta del Sud”, di cui era editorialista.

Come anche dal prorettore vicario, Giovanni Moschella, in nome del rettore Salvatore Cuzzocrea, e dal professore Franco De Domenico, dall’altare, alla fine della messa di suffragio, che è stata celebrata da P. Basilio Pappalardo, parroco di Sorrentini, Acqua Santa e Lando, in sostituzione del convalescente parroco, P. Angelo Costanzo, nella chiesa di S. Nicolò di Bari a Patti, partecipata da tanti pattesi e numerosi docenti dell’Università di Messina (Maria Serranò, Giuseppe Ingrao, Melo Martella, Maurizio Lanfranchi, Ludovico Nicotina), che si sono stretti alla figlia Anna Barbara e alla signora Teresa.

L’ultima sua lezione che rivolge a tutti, dopo averlo fatto per tanti anni con i suoi allievi e studenti, è quella di salesiano, difensore dei diritti dei più deboli, di essere “buoni cristiani e onesti cittadini”.

Luigi Politi