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Come da tradizione torna nell’ultima domenica di luglio nella città di Patti la Festa di Santa Febronia martire, Patrona di questa comunità. Un evento tanto atteso che subirà come tutti gli altri di carattere religioso le ormai note  restrizioni dovute all’emergenza Covid-19.

Quest’anno – evidenzia nel suo messaggio l’Arciprete della Cattedrale, Padre Enzo Smriglio, – la festa in onore di Santa Febronia non potrà culminare nella tradizionale processione. Potremo, però, vivere ugualmente la gioia di incontrarci per esprimere insieme la nostra devota gratitudine alla nostra amata patrona e concittadina che, ancora una volta, ha vegliato con fraterna e amorevolissima premura sull’intera nostra comunità di Patti”. “Viviamo la festa di quest’anno – esorta Padre Enzo – non con l’amarezza di non poter fare la processione, ma con l’interiore certezza che l’intercessione di Santa Febronia non verrà mai meno. E tanto ci basta, ci rassicura e ci fa guardare al futuro con il cuore ripieno di santa speranza”.

 

 

 

 

 

 

Riguardo il programma religioso (annullati gli eventi civili), dopo il pellegrinaggio della bellissima effige della Patrona che ha ‘visitato’ le tante parrocchie del comune pattese, da Mongiove a Patti Marina, da San Michele a Sorrentini, da San Nicola a Sant’Ippolito, giovedì 23 luglio inizierà nella Cattedrale di San Bartolomeo il Triduo con la recita del Rosario alle ore 18.15 ed a seguire la Coroncina e la Santa Messa delle ore 19.00. Sabato, dopo la Celebrazione Eucaristica, alle 19,30, Solenne Canto del Vespro, presieduto dal Vicario Generale della Diocesi di Patti, Padre Basilio Ribaudo, con la partecipazione del Capitolo della Cattedrale e dei Superiori e degli studenti del Seminario Vescovile.

Domenica 26 luglio, giorno della Festa, le Sante Messe saranno celebrate alle 8.00 e alle 10.30. Alle ore 19.30 si terrà il Solenne Pontificale, presieduto dal Vescovo di Patti S.E. Monsignor Guglielmo Giombanco, nella piazza della Cattedrale. Il Pontificale sarà trasmesso in diretta streaming sul canale youtube della Cattedrale.

La vita. 

Patti è uno dei pochi Comuni della nostra Diocesi che ha l’onore di annoverare tra i propri concittadini una giovane eccelsa per santità, a cui ha dato i natali e che si gloria di avere come Patrona: la Vergine e Martire Santa Febronia. Secondo un’antichissima tradizione orale Santa Febronia visse agli inizi del quarto secolo dopo Cristo e subì il martirio sotto l’imperatore Diocleziano. Pur appartenendo ad una famiglia agiata di origine pagana, conobbe la fede cristiana e fu battezzata dal vescovo S. Agatone ad una fonte, divenuta poi miracolosa, situata in una località detta per questo “Acqua Santa”. La giovane Febronia, abbandonato il paganesimo, si consacrò a Cristo Gesù facendo voto di verginità e, a causa di questa scelta, dovette subire angherie di ogni genere da parte del padre, che già aveva in serbo per lei altri progetti di vita. Per sfuggire infine alla collera paterna si nascose presso le grotte del Mons Iovis, presso l’attuale località di Mongiove. Ma il padre, scopertone il rifugio, la raggiunse e, accecato dall’odio per la fede cristiana, la uccise gettandone il corpo in balia delle onde.

Il culto. 

Il corpo della giovane martire, trasportato prodigiosamente dal mare, fu rinvenuto da una lavandaia sulla spiaggia di Minori (Salerno), località marinara della costiera Amalfitana. Da qui la devozione verso la nostra Santa si diffuse rapidamente fra gli abitanti della regione che, per quanto l’abbiano chiamata Trofimena a causa di alterne vicende storiche, ne hanno sempre affermato il legame con la nostra città di Patti. La città di Patti, che custodisce in un’artistica urna argentea, conservata in Cattedrale, alcune reliquie della Santa Concittadina, donate in varie circostanze dai Minoresi, venera come sua celeste Patrona S. Febronia e ne ha più volte sperimentato la potente intercessione in circostanze drammatiche. Tra queste ricordiamo la liberazione dalla peste (XVI sec.) e dalla tirannia di Ascanio Anzalone (1656) e la protezione della popolazione in occasione dei violenti terremoti del 1693, 1908 e 1978.