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«Siamo sicuri che eventuali errori saranno adeguatamente rivisti ma non siamo d’accordo nel fare invalidare una graduatoria che può portare ristoro a tanti lavoratori». È la risposta della segretaria generale della Cisl Fp, Giovanna Bicchieri, dopo la nota congiunta di Fp Cgil e Uil Fpl alla direzione dell’Asp con la quale richiedono il riesame della graduatoria della progressione economica orizzontale.

«La Peo è un diritto e non si comprende quale sia lo spirito di due organizzazioni sindacali quando puntano il dito contro coloro che godono di diritti di legge e distacchi di cui loro stessi godono. Dietro la richiesta di riesaminare la graduatoria c’è solo un vile attacco personale. Per fini meramente personali attaccano uno strumento che i lavoratori hanno perso già per ben due anni perché le stesse sigle hanno presentato ricorso in Tribunale per fare revocare l’accordo raggiunto per il pagamento degli anni 2018 e 2019. Noi abbiamo fiducia nell’Asp e nel lavoro svolto dal personale amministrativo che si è impegnato con grande diligenza per attribuire finalmente la fascia economica orizzontale a tutti i lavoratori dell’azienda sanitaria. Invitiamo l’Asp a proseguire l’iter del pagamento Peo tanto atteso dai lavoratori».

La Cisl Fp Messina auspica che la stessa attenzione venga riservata anche ad altre possibili inesattezze. «Errori – aggiunge Bicchieri – ve ne sono stati anche in altre aziende, ed in una di esse ci lavora proprio uno dei segretari provinciali, anch’egli parrebbe in semi distacco che ha sempre partecipato al bando per il conferimento della Peo, che ha ritenuto doveroso segnalare le inesattezze commesse dall’Asp».

Oltre il danno si rischia anche la beffa perché, se le segnalazioni poste in essere dai due sindacalisti fossero accolte dall’Azienda, tutti i lavoratori che si trovano in aspettativa retribuita o non, nel rispetto di importanti diritti di legge (maternità, paternità, art 26 del Cura Italia, personale in aspettativa non retribuita per la copertura di altri incarichi), verrebbero ingiustamente esclusi nonostante la capienza economica dell’Azienda. Ma per Giovanna Bicchieri la richiesta è un tentativo di avvelenare la campagna per le prossime elezioni Rsu nel Pubblico Impiego. «Certo – aggiunge – per l’altro sindacalista, è diverso. Egli è già in pensione ma evidentemente il loro statuto gli consente di continuare a rappresentare la categoria dei lavoratori attivi ben oltre l’età pensionistica. Nasce spontanea una domanda, se tutti i lavoratori possono finalmente ricevere un beneficio economico, senza precluderla ad altri nel rispetto delle norme di legge, perché mai due sindacalisti dovrebbero giungere a minacciare l’Asp per avere elargito somme dovute? Restiamo comunque in attesa dell’ennesimo riscontro di una guerra personale attuata attraverso lo schermo del sindacato e sui media, nel frattempo sarà la magistratura a giudicare se sussistano gli estremi della diffamazione a mezzo stampa».