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Rimuovere gli ostacoli alla libera espressione dei diritti e della dignità della persona: così è scritto nella Costituzione e così si mosse Peppino Impastato. L’ostacolo era – ed è – la mafia, che calpesta diritti e dignità. Così a 44 anni dall’assassinio di Peppino, avvenuto il 9 maggio del 1978, il circolo messinese dell’ Associazione nazionale partigiani d’Italia – sezione di Messina “Aldo Natoli” – invita tutti a ritrovarsi sotto la lapide della via che gli è stata intitolata a maggio del 2007.

L’appuntamento è per le 17 al quartiere Case gialle di Bordonaro, sotto la targa che segna l’inizio della strada. Ognuno porterà un fiore di campo da apporre alla lapide.

Poi ci si sposterà alla seconda targa della strada, quella che segna la fine di via Peppino Impastato.

Si rinnova così anche quest’anno, con la presenza del labaro dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e un breve discorso di uno dei suoi esponenti, il ricordo del militante di Cinisi, “martire della mafia / onore della Sicilia” come si legge nella lapide. Questa è impreziosita da un bassorilievo che raffigura Peppino, opera dell’artista Tanino Mammano; un’opera d’arte alle Case Gialle come non c’è nemmeno nel centro cittadino.

L’Anpi fa sapere di invitare tutta la cittadinanza, precisando però di evitare la presenza di simboli e bandiere di partito o che facciano riferimento alle liste elettorali in competizione per il 12 giugno.

Quest’anno c’è un ulteriore impegno per chi lotta contro la mafia: salvaguardare la Casa della Memoria di Cinisi, detta pure Casa Felicia, dal nome della combattiva madre di Peppino Impastato. Con un ricorso il figlio di Tano Badalamenti, mandante dell’assassinio di Peppino, sta cercando di rientrare in possesso della casa a suo tempo confiscata dalla magistratura. L’udienza è fissata per il 10 maggio. La mobilitazione contro il passaggio della Casa della Memoria a Leonardo Badalamenti è già scattata; il 9 maggio dovrà essere ribadita, anche a Messina. D’altronde, in vista del 9 maggio, si prevede una lunga serie di iniziative in tutt’Italia, a partire da quella della Cgil a Cinisi articolata su quattro giornate, dal 6 al 9 maggio.