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Con la lettera a firma del sindaco di seguito riportata integralmente, inviata stamattina a mezzo PEC, sono state richieste al Ministro della Salute, On.le Beatrice Lorenzin, e all’Assessore Regionale Gucciardi la sospensione e la rimodulazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato nei giorni scorsi dagli Organi della Regione Siciliana, piano che condanna alla scomparsa il nostro ospedale “Cutroni Zodda” e  comprime l’offerta sanitaria pubblica in tutto il comprensorio barcellonese e milazzese: “Si sono diffuse in questi giorni notizie di massima circa “l’ultimo” progetto di rete ospedaliera approntato dall’Assessorato Regionale della Salute e approvato dalla Giunta Regionale Siciliana con parere positivo della VI Commissione Permanente presso l’Assemblea Regionale Siciliana, in mancanza, peraltro, del previsto parere della Conferenza dei Sindaci, la cui assenza appare idonea – già essa – a vulnerare la legittimità stessa del procedimento seguito.

La nuova rete ospedaliera regionale, così progettata, dovrebbe ricevere nei prossimi giorni l’approvazione del Ministero della Salute.

Tanto premesso, é d’obbligo rammentare preliminarmente la serrata dialettica che nei mesi scorsi si é sviluppata sulla questione dell’organizzazione della sanità pubblica in Barcellona Pozzo di Gotto e nel suo comprensorio – questione oltremodo sensibile per questa comunità – a conclusione della quale si era addivenuti alla prevista istituzione dell’Ospedale Riunito di “Milazzo – Barcellona – Lipari” articolato in un polo medico a Barcellona Pozzo di Gotto e in un polo chirurgico a Milazzo, con il servizio di pronto soccorso istituito in entrambi i presidi, provvisti anche dei servizi essenziali per assicurare l’emergenza-urgenza pur nell’ambito delle specificità di ciascuna sede.

Questa, in sintesi, era la pianificazione disegnata, peraltro rappresentata anche negli atti e nei provvedimenti sin qui adottati dagli organi della Regione (es., atto aziendale dell’ASP di Messina), questi erano gli impegni assunti nelle riunioni che si erano tenute (es., documento congiunto sottoscritto dai sindaci del Distretto socio sanitario D28 e l’Assessore Gucciardi a chiusura dell’incontro del 15.01.2016).

La questione non é di poco conto, giacché, al di là dell’aspetto più squisitamente “politico”, riferibile all’equa distribuzione dell’offerta sanitaria nel quadro della pianificazione regionale e agli impegni assunti dal Governo regionale di fronte ai propri cittadini, impegni puntualmente disattesi, resta il fatto che le richieste avanzate – e motivate – dagli Enti Locali sottendevano la necessità di costruire un modello di organizzazione sanitaria pubblica che fosse in grado di assicurare ai cittadini – a tutti i cittadini – livelli minimi di assistenza adeguati alla tutela del diritto alla salute costituzionalmente garantito.

Ciò non é avvenuto!

Il progetto di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dalla Giunta Regionale prevede, infatti, la riduzione generalizzata, tanto a Barcellona Pozzo di Gotto quanto a Milazzo, di servizi e di posti letto.

Il presidio di Milazzo vede ridursi i posti di Pneumologia (in un comprensorio – é ampiamente noto – di elevato rischio ambientale) e la soppressione di Nefrologia e Urologia.

In questo progetto l’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto diventa di fatto una sorta di cronicario di antica – e s’immaginava scomparsa – memoria, con 66 posti letto complessivi articolati su Medicina Generale, Geriatria, Malattie Infettive e Riabilitazione.

All’incirca metà dei posti disponibili verrebbero destinati a Medicina e Geriatria e manca del tutto il servizio di pronto soccorso.

Mancano, anche, i servizi funzionali alla riabilitazione.

Il nuovo piano regionale non costruisce, dunque, un ospedale riunito ma si limita a ridurre – sembrerebbe di comprendere sulla scorta di apodittiche mere logiche economiche – l’offerta esistente.

Barcellona Pozzo di Gotto, centro più popoloso della provincia dopo il capoluogo, ha circa 42.000 abitanti, che diventano 72.000 con i Comuni del Distretto socio sanitario D28, mentre Milazzo ne ha circa 32.000 che salgono ad 80.000 con i Comuni del Distretto D28.

Pur con l’approssimazione evidenziata, si tratta comunque di oltre 150.000 cittadini-utenti, ai quali il piano regionale pretenderebbe di assicurare i servizi sanitari pubblici utilizzando di fatto un compendio (l’ospedale di Milazzo) nato alcuni decenni orsono per soddisfare il solo comprensorio milazzese e quanto resterebbe dell’ormai ex ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, entrambe le strutture, comunque, spogliate di servizi di cui oggi sono dotate.

Il servizio di pronto soccorso del nosocomio di Milazzo con grande difficoltà (e attese di ore da parte dei pazienti) oggi riesce ad assicurare circa 23.000 accessi annui, mentre Barcellona Pozzo di Gotto ne registra 20.000.

Parliamo di oltre 40.000 accessi annui che verrebbero a gravare tutti su una struttura evidentemente impreparata e inadeguata per dimensione dei locali, disponibilità di attrezzature e dotazione organica.

Come saranno assicurate, allora, le emergenze-urgenze se già oggi la struttura appare al limite della funzionalità?

Come si farà domani a rispondere a queste esigenze, peraltro in una struttura – si parla del complesso ospedaliero di Milazzo – che appare interamente utilizzato in ogni suo spazio?

Lo stesso piano regionale continua a potenziare al contempo nosocomi asserviti a realtà di minore dimensione demografica, ovvero mantiene la funzionalità di ospedali tra di loro viciniori, sempre in realtà demografiche più ridotte di quella in argomento.

Per queste ragioni, anche in nome e per conto di tutti i sindaci del Distretto socio sanitario D28, richiedo che venga prontamente sospeso il procedimento di approvazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Siciliana, affinché esso possa essere rielaborato in funzione dell’obiettivo di un’equilibrata offerta sanitaria in ciascuna area del territorio regionale a tutela del diritto alla salute garantito dall’articolo 32 della Costituzione della Repubblica a tutti i cittadini, compresi quelli di Barcellona Pozzo di Gotto, di Milazzo e dei loro comprensori.

Con riserva di esperire ogni altra azione o iniziativa consentita che possa risultare utile ad assicurare i diritti dei cittadini porgo i saluti più distinti.”

La medesima lettera è stata inoltrata anche al Presidente della Regione Siciliana.

Come si può leggere dalle conclusioni, l’iniziativa, insieme a tutte quelle che potranno nascere dal dibattito sociale di questi giorni, intende segnare l’avvio di una nuova fase della battaglia a difesa dell’ospedale e del diritto alla salute di tutti i cittadini che non escluda nessuna azione – anche la più eclatante – compresa la via legale”.