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“Mentre i cittadini delle zone colpite dal nubifragio dello scorso 10 ottobre lavorano, notte e giorno, per spalare via fango dalle loro case e si attivano, con solidarietà, per sostenersi ed aiutarsi, noi scopriamo che nessuno ha ancora mandato alla Protezione Civile ed alla Presidenza del Consiglio la documentazione utile per richiedere lo Stato di Emergenza. Con più di 200 persone sfollate, decine di case distrutte, auto trasportate a mare dai torrenti esondati, quanto tempo deve ancora passare per capire che questa è una situazione di emergenza?”. E’ aspro il tono dei PortaVoce del MoVimento 5 Stelle, Alessio Villarosa, Francesco D’Uva e Valentina Zafarana, in merito agli interventi che si stanno mettendo in atto a seguito delle ondate di nubifragi e maltempo che, lo scorso 10 ottobre, hanno messo in ginocchio le zone di Milazzo e Barcellona.

“Aspettando i tempi biblici della Regione Siciliana e Presidenza del Consiglio, abbiamo depositato due interrogazioni, una alla Camera ed una in Regione – hanno dichiarato i PortaVoce – per chiedere l’immediata erogazione di fondi da mettere a disposizione degli amministratori locali per fronteggiare le spese più urgenti. Innanzitutto, la messa in sicurezza dell’impianto fognario e della rete di distribuzione idrica, oltre al pagamento delle ditte che stanno lavorando con procedimenti ‘in deroga’. Non solo, perché devono essere messi a disposizione, subito, anche i soldi per il pernottamento dei cittadini sfollati nonché quelli per la messa in sicurezza degli argini distrutti”.

I danni provocati dall’esondazione del torrente Mela sono stati notevoli, in particolare nella via Salso a Barcellona Pozzo di Gotto. L’ordinanza di sgombero predisposta dal Sindaco ha comportato centinaia di sfollati, mentre a Milazzo lo stesso torrente, oltre a causare parecchi danni e centinaia di sfollati in zona Bastione,  ha avuto come conseguenza considerevoli intoppi alla rete dell’acquedotto, tanto il Sindaco ha dovuto disporre il divieto dell’utilizzo dell’acqua per utilizzo alimentare.

“Vogliamo capire quanto tempo ci vorrà ancora – chiosano i PortaVoce – perché ci si renda conto dell’emergenza. Stiamo battendo i pugni sia a Palermo che a Roma anche per l’immediato sblocco  dei finanziamenti erogati dopo l’alluvione del novembre 2011. Per quale motivo sono ancora inspiegabilmente fermi? In Sicilia, nel messinese, abbiamo bisogno di opere fondamentali per garantire l’incolumità della popolazione, messa continuamente a rischio dalle amministrazioni che si sono succedute in questi anni”.