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Arriva un nuovo attacco, nei confronti del Piano di riorganizzazione ospedaliera voluto dal governo nazionale e regionale, che porterebbe alla scomparsa del Pronto Soccorso del ‘Cutroni Zodda’, da parte del primo cittadino Roberto Materia.  

Alla luce delle tante vicissitudini legate alla sanità locale che ha disegnato un travagliato percorso fatto di incontri presso il Ministero e l’Assessorato Regionale della Salute a cui si sono susseguite una miriade di dichiarazioni, annunci e dietro-front dell’Assessore Gucciardi,  quale davanti ai Sindaci del Distretto D28 ha più volte millantato rassicurazioni, addivenendo addirittura alla firma di documenti che mai purtroppo hanno trovato attuazione.

“Gli impegni puntualmente disattesi, le vane promesse dell’Assessore Gucciardi hanno condotto soltanto allo sventurato risultato di cui oggi amaramente prendiamo atto, esito di un’azione politica degna dei “migliori” politicanti regionali che di fatto ci consegnano in maniera quasi silente, senza alternativa, la chiusura del nostro nosocomio.

Nell’ultima e scellerata rimodulazione a cura del Governo Regionale, il Cutroni Zodda ospiterà un totale di 66 posti letto, di cui quasi la metà dedicati alla Riabilitazione, a tutt’oggi inesistente e pertanto da strutturare di sana pianta, a cui si aggiungono 12 posti di geriatria e 8 di malattie infettive; di fatto una struttura priva, oltre che di ogni logica, anche dei basilari servizi sia di medicina che di chirurgia.

Decade ogni possibilità di mantenere funzionante il Pronto Soccorso che rimarrebbe operativo solo a Milazzo traducendosi in un servizio che sarà sovraccaricato per garantire oltre 42.000 interventi l’anno: una irrazionale follia che si riverserà sulla qualità dell’assistenza e di conseguenza sulla salute dei cittadini.

Di ciò e di quanto potrebbe accadere a tutti noi cittadini appartenenti ad un bacino di oltre 150 mila abitanti ne saranno direttamente responsabili l’Assessore, il Presidente della Regione e tutti i deputati che hanno dato il loro voto favorevole nel silenzio più assoluto.

Invitiamo la politica sana, che pone il cittadino al primo posto, ad unirsi alle associazioni e alle forze sociali per far sentire l’urlo di protesta, iniziando col partecipare al prossimo consiglio comunale che l’Amministrazione ha chiesto di convocare al più presto per poter insieme stabilire un cronoprogramma di azioni dimostrative e legali per fermare questa scellerata manovra che vuole di fatto cancellare la tutela di un diritto primario per la nostra Città quale quello alla salute”.