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“Recentemente il Ministro Cingolani ha firmato il decreto sull’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della Raffineria di Milazzo.
Il decreto è illegittimo in quanto non sono state recepite le prescrizioni sanitarie espresse dai Sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela, sebbene ciò costituisse un obbligo di legge.
Non si tratta di una violazione di poco conto, perchè in ballo c’è il diritto alla salute dei cittadini: quelle prescrizioni sono necessarie per tutelare la salute dei cittadini, attraverso l’implementazione delle migliori tecnologie capaci di ridurre le emissioni.
Logica vorrebbe che adesso i Sindaci ricorrano alle vie legali per far valere il proprio diritto/dovere di tutela della salute pubblica.
Invece sembrano intenti ad inseguire la Raffineria di Milazzo nell’assurda richiesta di annullare o sospendere un altro limite, che il Ministero stesso ha reputato necessario.
La richiesta è illegittima in quanto il riesame dell’AIA è stato disposto proprio per reintrodurre quei limiti che erano stati omessi nell’AIA del 2018, tra cui proprio quello contestato dalla RAM.
Il Ministero non ha reinserito tali limiti di propria spontanea volontà, ma solo perchè costretto a farlo a seguito della verificazione disposta dal TAR di Catania.
In altre parole la RAM e i sindacalisti accoliti pretenderebbero che il Ministero compia un ulteriore atto illegittimo, disattendendo la verificazione disposta dal TAR a seguito del ricorso presentato da sette comuni della valle del Mela.
I Sindaci farebbero bene a smarcarsi da tale assurda richiesta: è necessario semmai contestare l’illegittima eliminazione delle prescrizioni sanitarie, non pretendere ulteriori atti illegittimi.
Peraltro non si comprende come mai un limite identico già applicato alla Raffineria di Augusta dovrebbe essere un problema per la Raffineria di Milazzo.
Soprattutto dopo che la RAM, in riferimento alle emissioni prevedibili “alla massima capacità produttiva” del parametro in questione (i COV emessi dal camino E10) ha dichiarato che fossero trascurabili. Come altro interpretare il trattino ( – ) che il documento della RAM riporta a tal riguardo?
Il Direttore Generale della RAM Amoruso ha dichiarato, “reo confesso”, che in realtà quelle emissioni non sono mai state monitorate.
Ciò significa che non è mai stato verificato il rispetto del “limite di bolla” che fino al 2018 era vigente anche sul camino E10?
Significa che la Raffineria per anni ha violato tale limite?” la lunga ed attenta nota del Comitato dei cittadini contro l’inquinamento nella valle del Mela.