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Solo 200 persone hanno partecipato alla manifestazione indetta contro il Piano regionale di qualità dell’aria da una parte minoritaria dei sindacati della Raffineria di Milazzo. Si tratta di poco più del 10% dei lavoratori della raffineria.

Ad evidenziarlo le associazioni ed i movimenti ambientalisti della Valle del Mela: “E’ evidente che la stragrande maggioranza dei lavoratori ha rispedito al mittente le menzogne sul Piano dell’aria perpetrate dai vertici aziendali, che miravano a mettere i lavoratori contro i loro concittadini e contro il loro stesso diritto alla salute.

La vecchia strategia del “divide et impera” stavolta non ha fatto breccia. Nella valle del Mela è sempre più diffusa la consapevolezza che un nuovo patto tra produzione, salute e ambiente sia ormai irrinunciabile e che questo necessiti di massicci investimenti. Per questo ci appelliamo ai lavoratori ed alle loro organizzazioni per aprire subito un tavolo per riprogettare, insieme, il futuro del polo industriale e del territorio.

Il Piano dell’Aria rappresenta il primo atto concreto capace di dare un po’ di respiro a territori che da decenni pagano gli effetti di un inquinamento sconsiderato.

Lo fa imponendo l’implementazione delle migliori tecnologie capaci di ridurre l’inquinamento, mantenendo occupazione e livelli produttivi.

I limiti adottati nel Piano sono quelli più avanzati individuati in uno specifico documento della Comunità Europea (le “BAT Conclusions”) sulle migliori tecnologie disponibili. E’ quindi ridicolo sostenere che sono “irraggiungibili”, a meno che non si dimostri che la Comunità europea si sia sbagliata.

Il Piano è stato adottato per ottemperare ad una legge nazionale (il DL 155/2010), che a sua volta ha recepito una direttiva europea del 2008.

Già dal 2017 erano noti i limiti del Piano, quando sono stati “apprezzati” con apposita delibera dall’ allora Giunta Crocetta.

In questi tre anni le società petrolifere non hanno mai lamentato una presunta irraggiungibilità dei limiti, neanche nei loro ricorsi al TAR.

Il fatto che lo facciano solo ora fa pensare che vogliano nascondere altre problematiche scaricando la “colpa” sul Piano dell’aria.

A quanto pare questo i lavoratori lo hanno capito, così come lo hanno capito i sindacati metalmeccanici che non hanno partecipato alla odierna manifestazione”.