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Il razzo spaziale cinese “Lunga marcia 5B” è in caduta libera ed anche nella zona settentrionale e centrale della Sicilia, soprattutto nelle province di Palermo, Messina, Enna e Catania, scatta l’allerta.

Il razzo lo scorso 29 aprile aveva portato in orbita il primo modulo della stazione spaziale cinese e adesso è in caduta incontrollata verso la Terra. La pioggia di frammenti potrebbe interessare dieci regioni italiane del Centro-Sud ed è costantemente monitorata perché è in continua evoluzione. La traiettoria e i temi di caduta sono infatti legati al comportamento dello stesso razzo e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all’attività solare.

Si tratta di decine di frammenti del peso massimo di circa un centinaio di chili, appartenenti al lanciatore spaziale cinese, che precipiteranno sulla terra in maniera incontrollata ad una velocità di circa 200 Km/h. La previsione di rientro sulla Terra è fissata per le ore 2:24 della notte tra sabato 8 e domenica 9 maggio, con una finestra temporale di incertezza di sei ore.

In quell’intervallo temporale sono tre le traiettorie che potrebbero coinvolgere l’Italia. Il tavolo tecnico continuerà a seguire tutte le operazioni del rientro, fornendo analisi e aggiornamenti sull’evoluzione delle operazioni.

“Stare in casa, lontani da porte e finestre” è il consiglio della protezione Civile, che a fornito indicazioni utili alla popolazione “sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica”.

“È poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici – indica il Dipartimento -, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti”. “I frammenti, comunque, impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone. Più sicuri, dunque, sono i piani bassi degli edifici ed all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti”.

“È poco probabile – si legge nel comunicato -, che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti”.