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Nella giornata di martedì, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha incontrato la Regione Siciliana, in visita presso il Mef, dove ha rappresentato l’esigenza di migliorare e ridefinire i rapporti finanziari Stato-Regione Siciliana, anche alla luce delle modifiche avvenute dagli anni 70, che hanno causato una grave erosione dell’economia dell’isola.

Il Ministero, alla luce di queste richieste, ha ipotizzato tre possibili scenari tecnicamente percorribili in quanto neutrali dal punto di vista finanziario, realizzabili mediante norme di attuazione:

1. passaggio al maturato per tutte o parte delle entrate di spettanza statutaria, lasciando invariato il livello di risorse e di funzioni esercitate;
2.  trasferimento degli oneri attualmente a carico dello Stato relativi al finanziamento della sanità, della finanza locale e delle funzioni “Bassanini”, con contestuale incremento delle entrate compartecipate in misura corrispondente, mediante aumento dei decimi di compartecipazione all’IRPEF e/o all’IVA (già determinati sulla base del criterio del maturato) ovvero mediante passaggio al maturato per altre entrate statutarie;
3. trasferimento di tutte le funzioni previste dallo statuto (ad esempio TPL, scuola, università)  con contestuale incremento delle entrate compartecipate in misura corrispondente, mediante aumento dei decimi di compartecipazione all’IRPEF o all’IVA (già determinati sulla base del criterio del maturato) ovvero mediante passaggio al maturato per tutte le entrate statutarie. In tal caso, è necessario il coinvolgimento delle Amministrazioni di settore competenti, nonché della Funzione Pubblica.

Con riferimento alla richiesta della Regione di compensazione della lamentata erosione del gettito, RGS ha rappresentato che tale riconoscimento non può prescindere da una ricognizione diretta a verificare la sufficienza delle risorse a disposizione (entrate standard) in relazione al costo delle funzioni esercitate (calcolati sulla base dei LEP e dei fabbisogni standard); tale procedura richiede ovviamente tempi più lunghi.

La Regione si è impegnata a comunicare quale dei tre scenari ipotizzati intende percorrere al fine di organizzare i lavori, in vista della prossima riunione fissata per il 6 dicembre.