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Situazione convulsa a Palazzo D’Orleans, bocciato nel pomeriggio di ieri l’esercizio provvisorio regionale, questione che alimenta il dibattito politico anche post-seduta. “Quanto avvenuto ieri in Aula non può essere sottovalutato né considerato un mero incidente di percorso. È piuttosto sintomatico di un difetto e una carenza di comunicazione fra il Governo e la maggioranza in Assemblea Regionale Siciliana.”

Lo dichiarano il capogruppo della Lega Antonio Catalfamo, Marianna Caronia, Giovanni Bulla e Orazio Ragusa, deputati della Lega all’Assemblea Regionale Siciliana, ricordando che oggi “la Lega ha votato l’esercizio provvisorio nel suo complesso per senso di responsabilità, perché occorre che la macchina amministrativa non resti paralizzata e si diano risposte urgenti a quanti dipendono dal bilancio della Regione.”

I quattro esponenti leghisti affermano di non essere “pienamente soddisfatti, perché crediamo che in questa fase ci si dovesse limitare a un provvedimento snello ed essenziale, rimandando a un successivo confronto con il Governo alcuni temi programmatici che riteniamo importantissimi.

Anche per questo e a conferma proprio del senso di responsabilità con cui abbiamo affrontato i lavori d’Aula, la Lega ha ritirato i propri emendamenti.”
“Adesso – concludono Catalfamo, Caronia, Bulla e Ragusa – non è possibile rimandare un momento d’incontro, confronto e dialogo con il Governo e con il Presidente della Regione, che ci auguriamo possa avvenire già nei prossimi giorni.”

“Un voto politico, a scrutinio palese, che dimostra – ancora una volta – l’inesistenza di una maggioranza di governo.
Qualunque presidente, con senso di responsabilità, ne prenderebbe serenamente atto e si dimetterebbe. Musimeci non lo farà mai.”
Quanto dichiara invece Claudio Fava, commentando il voto di ieri pomeriggio dell’Assemblea Regionale Siciliana, che, di fatto, boccia l’esercizio finanziario provvisorio proposto dal governo regionale.
“La soppressione dell’esercizio provvisorio della Regione siciliana, approvato questa sera dall’Ars, rischia di
rivelarsi un colpo mortale non solo per migliaia di lavoratori i cui stipendi sono a rischio, come per esempio Lsu, Resais e Pip, ma in
generale per l’attività amministrativa che di fatto verrebbe bloccata, al netto delle sole spese essenziali, colpendo gli enti locali. Una
vera e propria sciagura che va evitata a tutti i costi: il Governo regionale e l’Assemblea trovino una soluzione immediata”. Lo dicono
Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione della Cisal, commentando il voto di questa sera all’Ars.