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Nonostante le rassicurazioni del Governo regionale sulle interlocuzioni con Roma, l’articolo 36 della Finanziaria regionale è stato impugnato dallo Stato bloccando il processo di stabilizzazione di oltre 4.500 Asu che da anni consentono il funzionamento di uffici ed enti pubblici.

“A questo punto è necessario convocare subito il tavolo permanente al quale porteremo tre proposte: strutturalità del finanziamento fino al 2038, trasformazione dei contratti a tempo indeterminato almeno per le stesse ore attuali, aumento complessivo della dote finanziaria per la fuoriuscita incentivata ma senza paletti di alcun tipo. I lavoratori sono stanchi dei rimpalli e dei rinvii, hanno diritto ad avere risposte concrete e pertanto, in attesa della convocazione del tavolo, si conferma lo stato di agitazione”, hanno dichiarato Giuseppe Badagliacca, Clara Crocè e Gianluca Cannella del sindacato Csa-Cisal.

Sul dibattito apertosi, non sono mancate anche le forti reazioni di altri esponenti e movimenti politici.

Per Claudio Fava, intervenuto sulla finanziaria regionale impugnati dal Consiglio dei Ministri: “Ci sono più di quattromila lavoratori, a cui il Governo regionale aveva assicurato la fuoriuscita dall’incubo della precarietà, e che oggi si ritrovano senza certezze.
Ci sono decine e decine di sindaci che pensavano di poter rendere più efficiente la macchina comunale con i processi di stabilizzazione del
personale e che invece si ritrovano, anche loro, senza certezze. Ma per il governo Musumeci la manovra ha retto. Se non ci fossero di mezzo le vite di migliaia di siciliani verrebbe da dire che dalla tragedia siamo precipitati nella farsa”

Secondo Marianna Caronia,  l’impugnativa di alcuni articoli della finanziaria regionale e le parole dell’Assessore Regionale Armao, secondo cui “la legge è passata indenne” al vaglio del Consiglio dei Ministri: “Le parole dell’Assessore Armao, che tenta di scaricare sul parlamento regionale la responsabilità della bocciatura di alcune norme della Finanziaria, lasciano sconcertati.
Forse l’Assessore non sa che il Presidente Musumeci, a proposito della norma sugli ASU, aveva giustamente parlato di “soluzione definitiva dopo 25 anni” attribuendo il merito del provvedimento alla collaborazione fra Governo e Parlamento?
O forse non sa che solo 10 giorni fa il suo collega Scavone aveva parlato di una “norma da difendere ad ogni costo” e si era impegnato in tal senso anche nei rapporti con Roma?
Credo che l’Assessore Armao non sia del tutto conscio della gravità di quanto avvenuto. Si rende conto che fra le norme impugnate ci sono quelle per garantire i servizi resi nella pubblica amministrazione da migliaia di persone? Si rende conto che fra le norme impugnate ci sono quelle per garantire assistenza agli studenti con disabilità?
Non è più tempo, se mai lo è stato, di dire che “va tutto bene” perché la crisi economica e sociale della Sicilia non può essere affrontata con superficialità o sminuendo la portata dei problemi.
Credo sia indispensabile in tempi brevissimi una seduta dell’ARS, cui partecipi direttamente il Presidente Musumeci, per trovare insieme una soluzione condivisa.”

Mentre per Valentina Zafarana e Antonio De Luca del M5S, hanno commentato l’impugnativa della Finanziaria regionale da parte dello Stato: «A repentaglio la sorte di migliaia di lavoratori, in attesa di certezze da ben 25 anni»

«Una vera e propria doccia fredda, l’ennesima, che questa volta mette a rischio la stabilizzazione di circa 4500 precari Asu, in attesa di certezze da ben 25 anni». Così i deputati regionali del M5S Valentina Zafarana e Antonio De Luca commentano la decisione del Governo nazionale di impugnare dieci articoli della Finanziaria regionale approvata dall’Ars lo scorso Aprile.

«Hanno un bel dire Musumeci e Armao – spiegano Zafarana e De Luca – che le norme impugnate erano “per il 90% di natura parlamentare”, in modo da lavarsene le mani. Quelle disposizioni, le stesse di cui Musumeci si è fatto gran vanto, servono anche ad assicurare il futuro di migliaia di soggetti che da anni prestano il proprio prezioso lavoro all’interno degli enti locali, e non consentiremo al governo regionale di disinteressarsene lasciando nel panico i lavoratori e le loro famiglie».

«Ciò non bastasse – aggiungono – la “scure” del Consiglio dei Ministri sulla Finanziaria ha conseguenze dirette, fra le tante, anche sullo stanziamento per i progetti a favore degli studenti disabili e su tre interventi in ambito sanitario, dalla fornitura di cannabis terapeutica alle terapie per l’endometriosi. Musumeci e Armao devono occuparsene, volenti o nolenti».

«Già in queste ore – proseguono Zafarana e De Luca – con il capogruppo Giovanni di Caro abbiamo chiamato in audizione il presidente Musumeci per non lasciare cadere nel dimenticatorio il tema gravissimo dell’impugnativa dell’art. 36 sulla stabilizzazione dei lavoratori ASU e per intraprendere prima possibile qualsiasi azione per salvare la norma».

«Leggere poi che l’Assessore Armao ringrazia la ministra Gelmini è un ulteriore schiaffo: viene da pensare che il ringraziamento sia dovuto all’aver salvato tutti gli articoli “governativi” contestati dal ragioniere generale, cassando solo quelli parlamentari; ancora una volta, a quanto pare, gli interessi del Governo Musumeci non coincidono con quelli dei siciliani. Ma noi non ci arrenderemo, e non consentiremo che il governo Musumeci lasci cadere nell’oblio una questione così importante per migliaia di siciliani», concludono.

Infine per Pullara: “A Roma contiamo come il “due di coppe quando la briscola è bastoni. Si abbatte inesorabile, anche quest’anno, la scure da parte del governo nazionale sulla finanziaria regionale approvata in Ars lo scorso aprile.

Il governo Draghi impugna una decina di articoli e a farne le spese sono proprio i lavoratori Asu che si vedono scippati per l’ennesima volta, in questi venti anni, dell’opportunità di venire stabilizzati.

Questo è il commento del deputato regionale l’On. Carmelo Pullara Presidente e segretario organizzativo di Onda, Movimento Popolare Regionalista.

Ricordo a me stesso – spiega Pullara – che questa è una battaglia di cui mi sono occupato personalmente. Sin dall’inizio, infatti, durante la finanziaria del 2020, dedicata esclusivamente all’emergenza covid, avevo sollecitato ed ottenuto in aula da parte del governo, nella persona dell’assessore Scavone, che subito dopo la sessione di bilancio si sarebbe proceduto alla predisposizione di una norma ad hoc che potesse dare serenità ad un comparto, ai lavoratori ASU e alle loro famiglie. Dopo numerosi solleciti e grazie all’aiuto di altri colleghi siamo riusciti a sensibilizzare il governo regionale affichè venisse inserito all’interno del testo della finanziaria 2021 l’articolo 46, che prevedeva il piano regionale per la stabilizzazione dei circa 5 mila precari ASU rimasti alla Regione.

Ricordo inoltre che la norma fu condivisa dalla maggior parte dei parlamentari e fu approvata senza alcun ostacolo. Questa ennesima bocciatura del governo nazionale – prosegue il deputato- si abbatte sul nostro lavoro e sulle nostre battaglia ma in maggior modo sulla pelle di questi lavoratori vessati e presi in giro da anni con promesse su promesse mai realizzate.

Mi chiedo: cosa fanno gli Assessori Scavone e Zambuto dopo le passerelle, spesso in compagnia di deputati di proprio partito, e la presa di meriti non propri? Non dovrebbero avere una corsia preferenziale nel dialogare con Roma visto che sono rappresentati al governo, uno con un ministro facente parte del proprio partito e l’altro con ministri di un partito federato?

La risposta è semplice ed amara – conclude Pullara – è ovvio che il dialogo non c’è e che questa è la riconferma che noi siciliani a Roma non contiamo nulla anzi contiamo come il “due di coppe quando la briscola è bastoni”. Altro che sud ed interesse per i siciliani”.