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“Risulta chiaro, da tempo, che le province siciliane non riescono a garantire l’equilibrio finanziario necessario per poter approvare e chiudere i propri bilanci. Sto lavorando da mesi su quattro tavoli, istituiti presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per far in modo che lo Statuto della regione Siciliana venga finalmente rispettato nei principi. Stiamo facendo passi storici poiché siamo riusciti a garantire 540 milioni di euro per investimenti nell’ultima legge di bilancio. Abbiamo firmato, in data 19 dicembre 2018, un accordo Stato-Regione che prevede proprio che venga garantito l’equilibrio finanziario delle ex province al quinto punto dove recita: “trovare adeguate soluzioni per il sostegno ai liberi consorzi e città metropolitane della regione siciliana, al fine di garantire parità di trattamento rispetto alle province e città metropolitane del restante territorio nazionale e di favorire l’equilibrio dei relativi bilanci, nonché a considerare le misure di coesione e di perequazione infrastrutturale ai sensi degli articoli 22 e 27 della legge n.42 del 2009, previa individuazione di copertura finanziaria ove necessaria”. Constata l’impossibilità di ridurre nell’immediato la misura del prelievo forzoso, o comunque la possibilità di garantire risorse statali di parte corrente alla Regione per un importo pari ad almeno 55 milioni di euro l’anno circa e dopo la bocciatura da parte della Regione della proposta di anticipazione di fondi per l’edilizia sanitaria abbiamo valutato, con i ministeri interessati, la possibilità di “liberare” parte delle risorse derivanti dal programma complementare dei fondi europei “POC”. L’idea era quella di permettere alla regione Siciliana di utilizzare circa 285 milioni di euro con una rimodulazione dei fondi europei, una parte di queste somme sarebbero servite a coprire i problemi delle casse regionali e circa 100 milioni di euro invece sarebbero stati destinati alle ex province, insieme ovviamente ad altre risorse e misure messe a disposizione dalla Regione, per risanare i problemi finanziari attuali e precedenti”. Lo afferma in una nota il Sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa del MoVimento 5 Stelle.

“Dopo un’approfondita analisi abbiamo constatato che questi fondi, i POC, non sono utilizzabili per questa tipologia di interventi. La soluzione percorribile, al momento, usando sempre fondi “straordinari” sarebbe quella di intervenire attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione gestito dal nostro ministro Lezzi. Fondo che serve proprio a garantire lo sviluppo del Sud ed, in passato, già utilizzato per la stessa finalità. La chiusura della fase emergenziale per le ex provincie siciliane sarebbe così assicurata, seguita però entro il 30 settembre 2019 da un’ulteriore iniezione di liquidità per poter garantire alle stesse un equilibrio finanziario a regime.
La soluzione rappresenta, ovviamente, quasi una forzatura per superare questa fase emergenziale che non è di diretta competenza dello Stato ed è per questo che si sta ancora valutando internamente l’opportunità di tale intervento che sembra tra l’altro trovare d’accordo anche la Regione Siciliana. Non possiamo però nascondere che una delle cause di questi squilibri va sicuramente individuata nel prelievo forzoso, introdotto dai precedenti governi di centro-destra e centro-sinistra ha distrutto questi enti, lo Stato è chiamato a fare la sua parte. Ho sensibilizzato tutti gli attori in gioco a partire dalla nostra ministra Lezzi e dal ministro Tria affinché si firmi un addendum all’accordo di dicembre e queste norme, insieme a quelle già annunciate, vengano inserite con un emendamento all’interno del prossimo decreto c.d. “sblocca cantieri”. Sono sicuro che ognuno di noi farà la sua parte per risolvere il problema”. Così conclude il Sottosegretario.