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“Un innocente in trappola. Il mio viaggio all’inferno nelle carceri americane”. È il titolo del libro di Massimo Romagnoli, giovane imprenditore siciliano, già deputato nazionale di Forza Italia. Il volume sarà presentato a Roma, il 13 febbraio 2018, alle ore 11, in Piazza Montecitorio presso la Camera dei Deputati.

Il capolavoro dell’Onorevole Romagnoli, tratta la sua odissea giudiziaria in carcere negli Stati Uniti e la riconosciuta estraneità ai fatti. «Essere innocenti è pericoloso, perché non si hanno alibi». Un viaggio all’Inferno e ritorno senza mai perdere il conforto della fede quello di Massimo Romagnoli, raccontato nel suo libro “Un innocente in trappola”. Il mio viaggio all’inferno nelle carceri americane (Male Edizioni di Monica Macchioni, 2018). Massimo Romagnoli, politico e imprenditore, viene arrestato nel dicembre 2014 dalle autorità americane DEA in Montenegro per un presunto traffico di armi; estradato negli USA e detenuto nel carcere MCC di Manhattan. Nel settembre 2016 viene condannato a 48 mesi dal giudice Ronnie Abrams per Voluntary Ignorance, con la caduta conseguente delle accuse relative al traffico internazionale di armi. Trasferito nel carcere di Loretto (Pennsylvania), Romagnoli non si arrende e, grazie alla tenacia del suo avvocato Alessandra De Blasio, il caso viene riaperto e l’8 settembre 2017 – data nella quale il giudice Alvin K. Hellerstein deciderà per l’immediata scarcerazione.
Un innocente in trappola svela tutti i dettagli del complotto, la permanenza di Romagnoli in carcere negli Stati Uniti, la sua liberazione e il ritorno in politica. «Ogni esperienza personale mi ha segnato e migliorato – racconta Romagnoli – durante la mia ingiusta reclusione, durante la trappola ai miei danni e il tremendo processo subito nonostante la mia innocenza e la ormai riconosciuta “estraneità ai fatti”, ho riflettuto sulla vita, sulla felicità, sulla fede, sulla religione, sulla possibilità di cambiare se stessi e le vite degli altri, sulla politica».
L’imprenditore orlandino, ha scontato 27 mesi di ingiusta detenzione negli USA per traffico internazionale d’armi. La sua triste vicenda sa di storie da film e nasce per colpa di Virgil Flaviu Georgescu, noto trafficante internazionale. Georgescu, alcuni anni fa, è stato presentato a un informatore della DEA – l’agenzia federale antidroga statunitense – sotto copertura come rappresentante delle FARC, le forze armate rivoluzionarie colombiane. A Georgescu è stato proposto un affare da 15 milioni di euro per delle armi in grado di abbattere gli elicotteri americani; l’uomo ha poi coinvolto lo stesso Romagnoli e un terzo uomo, prima di essere catturato.
Massimo Romagnoli, nato a Capo d’Orlando (Messina) nel 1971, è stato presidente di Azzurri nel mondo (braccio politico di Forza Italia all’Estero), presidente del Comites Grecia e consigliere del CGIE per Grecia, Turchia, Israele e Spagna. È candidato alle elezioni Politiche 2018 come capolista alla Camera con il Movimento delle Libertà per la ripartizione estera Europa e la sua triste vicenda ci deve insegnare che non bisogna mai essere colpevolisti bensì garantisti e che siamo chiamati a difendere sempre i nostri figlie e a non abbandonarli mai!
Per quanto mi riguarda, ho sempre creduto in Massimo Romagnoli (si veda la mia missiva inoltrata in data 24.08.2016 al giudice americano).
Solo Dio è il giusto Giudice e il vero Maestro della Verità!!!
Salvatore Bucolo