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Rinnovata la battaglia romettese del 965 dei bizantini contro i saraceni, con una partita a scacchi viventi, questa volta però, ribaltando il dato storico, vinta dai bizantini, con lo scacco matto inflitto, dopo una battaglia di quasi un’ora, dalla bizantina Micaela sul saraceno Fancesco.

Le pedine viventi dei bizantini e dei saraceni (sindaco, consiglieri, un assessore e tanti bambini), in costumi d’epoca, si sono affrontate sulla scacchiera del lastricato di Piazza Margherita, in uno di quei bellissimi pomeriggi di primavera, che Rometta Centro riempie di echi antichi e di soavi profumi, secondo le mosse dei giocatori Micaela e Francesco Mondo, due fratellini romettesi, rispettivamente di 12 e 11 anni, sfidanti in un ufficio al primo piano del comune che si affaccia sulla stessa piazza, comunicate al microfono dal loro istruttore Claudio Cento.

“Non sono stato mai in difficoltà sino alla fine, quando una mia mossa sbagliata ha permesso a mia sorella, che è stata più brava, di battermi”, è stato il commento a caldo, da vero sportivo, del saraceno Francesco. Due fratellini romettesi, dicevamo, che a fine 2019, hanno frequentato il corso di scacchi, insieme ad una quindicina di altri bambini, organizzato dall’amministrazione e tenuto proprio da Claudio Cento, che ha acceso in loro una vera e propria passione per questo gioco.

Una delle Torri dei saraceni era lo storico romettese Piero Gazzara, l’altra il presidente della Proloco, Gianni Arnò. A Gazzara abbiamo chiesto come bizantini e saraceni abbiano inciso sul presente dei romettesi, “saraceni e bizantini hanno dato un importante contributo allo sviluppo artistico, i saraceni anche a quello scientifico e allo sviluppo agrario, molto importante nel medioevo, con l’introduzione di nuove tecniche agricole” è stata la sua risposta. E ha voluto aggiungere “sarebbe stato bello se anche allora la contesa si fosse risolta come questo pomeriggio, senza lo spargimento di tantissimo sangue in una cruentissima battaglia, ma a quanto pare la storia non insegna nulla, se pensiamo a quello che ancora oggi succede”.

Il contesto in cui si inserisce la partita a scacchi viventi, che si ripete ogni anno nel piccolo centro tirrenico, è l’educazione della storia locale, fortemente voluta dal sindaco Nicola Merlino, il quale, per quanto concerne quella medievale, ha voluto che si rievocassero le battaglie romettesi tra bizantini e saraceni, riproponendole annualmente proprio nella “Partita a scacchi viventi”, che si è giocata questa sera, ma anche nel “Palio di Erimata”, dove la squadra trionfante riceve in consegna dalla vincitrice dell’anno prima, con una “solenne cerimonia” in costumi d’epoca, la “spada”, riproduzione di quella che, secondo la tradizione, era appartenuta a Maometto e che i cristiani avrebbero sottratto ai saraceni, dopo una vittoriosa battaglia.

Inoltre, dal 9 aprile scorso, la storia di Rometta si insegna anche nelle scuole romettesi, grazie al PON dal titolo “Passato e futuro: la storia di Rometta”, ideato in sinergia Comune-Scuola, tra il sindaco e la dirigente scolastica, Emilia Arena.

Luigi Politi