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Nadia Grisolia subentra al vicepresidente dimissionario, Paola Visalli, assessore da gennaio scorso, ed entra nella Commissione Pianificazione territoriale; Nives Russo in tutte le Commissioni.

Se il voto della vicepresidente, a scrutinio segreto, fa trasparire le posizioni dei tre gruppi presenti all’interno del consiglio, dal momento che la eletta ha ricevuto 7 voti, tanti quanti erano i consiglieri di maggioranza presenti, registrandosi 2 voti a favore di Rizzo, che fa gruppo con Etna, e 2 di Catanzaro, in gruppo con Melania Messina e Aragona (assente), lo stesso non si può dire quando si è trattato di votare il Piano economico finanziario dei rifiuti, che prevede un aumento di circa il 20% delle bollette del 2022.

In quest’ultima occasione, infatti, i voti a favore sono stati 9, perché si sono aggiunti quelli di Etna e Rizzo.

Quindi una maggioranza allargata ha deliberato il Piano economico finanziario (PEF) col quale sono stabiliti i costi del servizio di spazzatura (€ 1.172.154 più 5% tassa provinciale -TEFA) da riportare nelle bollette dei cittadini.

Con riguardo a tale documento, redatto per il quadriennio 2022/2025, è utile dire che le regole di compilazione ed i controlli fanno capo ad un soggetto esterno al Comune, cioè l’ARERA, che è un organismo indipendente con il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l’efficienza e la diffusione di servizi di qualità. Questa ha stabilito che i costi da riportare nel PEF devono essere preventivati sulla base di quelli riportati nel bilancio consuntivo relativo al 2° anno precedente (le tariffe  del 2022 devono essere uguali a quelle del 2020). Tuttavia, è possibile aumentarle entro il limite stabilito da un apposito parametro, che diventa più alto se vengono previsti miglioramenti del servizio.

I costi del 2022, silegge nel Piano, hanno superato detto parametro (1,7%, basso anche perché non sono previste “variazioni delle caratteristiche del servizio”), in quanto sarebbero aumentati nel 2020, i costi di trattamento, recupero e smaltimento, venendosi a creare una “situazione di squilibrio economico-finanziario della gestione integrata dei rifiuti” che comporterà la richiesta del Comune alla “Società di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti” (SRR) della Provincia di Messina, di attivazione della procedura di riequilibrio.

Un paino redatto a 4 mani si potrebbe dire, perché la Siculcoop (gestore del servizio con gara del 2017) ed il Comune hanno redatto il PEF quadriennale nelle parti di propria rispettiva competenza (il gestore ha dovuto indicare anche le tariffe di accesso in discarica, approvate prima dalla regione e poi dall’ARERA), inviati alla SRR, la quale, dopo la verifica del rispetto del metodo, della congruità dei dati e del rispetto del limite di crescita dell’aumento tariffario, ha trasmesso all’ARERA.

Al Consiglio comunale è toccata la sua approvazione, senza veri e propri interventi nel merito da parte dei consiglieri presenti (11 su 12).

L’iter sarebbe terminato con l’approvazione finale dell’ARERA, se non fosse stata attivata la procedura di riequilibrio di cui abbiamo detto prima.

Rimanendo sempre in ambito tecnico, dal PEF emerge che la raccolta differenziata nel Comune di Rometta, dal 2014 al 2020, è passata da 0 a 85,26% e che la frazione differenziata dell’umido, nel 2020, è stata del 58,3%.

Passando all’aspetto politico, il sindaco, Nicola Merlino, ha precisato che l’aumento è causato dal fatto che non è stato possibile inserire nel Piano il 75% dei ricavi della vendita dei materiali differenziati, ma solamente il 33%, inoltre, da quest’anno, si è dovuto tenere conto dei crediti di dubbia esigibilità, calcolati dal Comune in misura del 6% di quelli relativi alla TARI risultanti dal bilancio del 2020 pari a € 1.378.072. E su questo ha voluto evidenziare la necessità dell’azione di recupero messa in atto dalla sua amministrazione, che si rivelerà “salutare”.

In ogni caso, ha detto il sindaco, la bolletta dei cittadini romettesi è sempre il 50% di quella media degli altri cittadini siciliani e potrà essere ancora maggiormente ridotta se aumenterà l’utilizzo delle compostiere, che comporterà un doppio vantaggio per gli utenti; quello diretto, immediato risparmio da 30 euro per le famiglie composte da una sola persona fino a 130 euro per quelle con 5 e più componenti, e quello indiretto, derivante dall’abbassamento dei costi generali, riducendosi quel 58,3 % di frazione di umido, che annualmente deve essere conferito negli appositi impianti, anche fuori regione.

La riduzione, ha concluso, potrà essere ancora maggiore una volta ultimata la procedura di incrocio degli elementi della banca dati IMU (dove si ha una evasione nell’ordine del 5%) con quelli della banca dati TARI.

Luigi Politi