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Sta bene ed è a casa, la giovanissima che la sera di domenica scorsa, in un lido balneare di Rometta, aveva accusato un malore per aver assunto dell’alcol durante una festa riservata solo a ragazzi fino a 18 anni.

Un brutto incidente che ha fatto vivere momenti generalizzati di ansia e preoccupazione a seguito della notizia diffusa, soprattutto su Facebook, come sempre avviene quando i fatti riguardano persone che potrebbero essere i nostri figli e nipoti, che provvidenzialmente si è risolto felicemente, lasciando dietro di sé i soliti interrogativi e ricerca del colpevole.

Le indagini daranno le loro risposte sui responsabili, ma qui la questione più che giudiziaria diventa socioculturale dal momento che tali fatti conducono a riflessioni sul generale attuale menage, dai quali provengono i giovanissimi di cui le cronache purtroppo si occupano sempre più frequentemente: l’ultima straziante, Diana, la bimba di 16 mesi abbandonata a morire dalla madre.

Ed allora l’attenzione potrebbe spostarsi sui disagi dei genitori, male attenzionati dalle istituzioni pubbliche.

Oppure, sui salari troppo bassi che costringono entrambi i genitori, per poter sbarcare il lunario, a turni di lavoro lunghissimi, spesso anche nei festivi, uscendo di casa e rientrandovi col buio, senza la possibilità di curare adeguatamente i propri figli, con deleghe spesso inadeguate che hanno ripercussioni gravissime sul loro futuro.

Senza trascurare, a volte, quella forma di egoismo dei genitori, caratterizzato dall’edonismo, che sembra ormai la faccia da padrone sulla solidarietà, la rinuncia, la responsabilità, elementi che sono ontologicamente connaturati nel concetto di famiglia, al quale contribuisce la inefficace ricerca della felicità nel consumo, nella sua più ampia accezione.

Tutte cause, nell’immediato, di giovani vittime, e comunque di tanti disagi minorili, e di un futuro incerto, se non si inverte immediatamente la rotta e si ritorni ad investire sul più prezioso bene di una società.

(foto web)

Luigi Politi