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La DC regionale di Totó Cuffaro ha chiamato a raccolta tutte le forze politiche, ieri sera, nei locali della delegazione di Rometta Marea, per discutere con l’on. Andrea Messina, Assessore regionale DC alle Autonomie Locali e funzione pubblica, dei disagi derivati dalla abolizione delle province e della necessità della loro reintroduzione con la previsione del vecchio voto diretto.

Introdotto dai saluti del sindaco Nicola Merlino, l’incontro pubblico, organizzato e moderato da Giuseppe Oliva, si è svolto con la partecipazione dei rappresentanti della DC Federico Raineri (coordinatore provinciale), Gianluca Barbera (commissario cittadino), Enrico Etna (consigliere del Comune di Rometta) e Maria Vittoria Cipriano (responsabile provinciale donne).

Al centro delle riflessioni la c.d. legge Delrio (Legge 7 aprile 2014, n. 56) con la quale sono state cancellate le province ed introdotte le città metropolitane governate dal sindaco del capoluogo.

Con la stessa norma si prevedeva l’elezione di secondo grado del Consiglio Metropolitano, che per Messina sarebbe dovuto essere composto dal sindaco metropolitano e da 14 consiglieri (considerato che la popolazione della città metropolitana è inferiore a 800.000), eletti dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni della Città metropolitana tra i medesimi sindaci e consiglieri in carica.

In realtà, a causa dei continui rinvii, non si è mai provveduto alla loro elezione, pertanto le rispettive funzioni sono sempre state svolte da Commissari di nomina regionale.

in tal modo, in Sicilia, dal 2015 in poi, le abolite province, che hanno mantenuto il proprio personale, hanno continuato a svolgere parte delle loro vecchie funzioni (quelle non sottratte dalla legge) senza di fatto la guida politica dei rappresentanti dei cittadini, assunta impropriamente – come è emerso dagli interventi – dai loro dirigenti.

Gli altri servizi che, per ragioni di economia di scala e quindi di efficienza non potevano essere gestiti dai singoli comuni (si pensi al servizio della spazzatura e a quello idrico), sono stati affidati a società partecipate e consorzi che – come è stato detto – hanno fallito il loro scopo.

Situazione assolutamente inaccettabile per la DC, in quanto sarebbe venuta meno la responsabilità politica del vertice dell’ente nei confronti degli elettori, elemento imprescindibile della democrazia rappresentativa, come è stato anche rilevato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 240/2021.

E non solo, perché in questo modo i sindaci del territorio provinciale sono stati privati del loro interlocutore, con la conseguente nascita dei suddetti organismi sovracomunali, rivelatisi spesso non all’altezza delle loro funzioni.

L’on. Messina, in maniera ottimistica, ha ipotizzato il ritorno alle urne per l’elezione diretta del presidente della provincia e del consiglio nell’arco  di un anno, dato che l’apposito disegno di legge, di iniziativa della giunta regionale, sarà esitato dalla Commissione legislativa dell’ARS entro luglio e che, nello stesso tempo, il Parlamento nazionale effettuerà il propedeutico passaggio della abrogazione della Delrio, come gli avrebbe assicurato il Ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli.

Lo stesso ha anche detto di auspicare, nel medesimo spirito dell’argomento dell’incontro che volgeva al termine, una riforma della legge elettorale per le elezioni politiche, mediante la reintroduzione delle preferenze, ritenuta necessaria per ridurre l’enorme astensionismo.

E con i saluti finali, si è detto disponibile a venire incontro alle necessità di tutti i comuni siciliani; “di qualsiasi colore politico”, ha convintamente precisato, raccogliendo l’applauso dei presenti, in quanto conoscente bene le difficoltà amministrative di tali enti, avendone guidato uno per 10 anni.

Presenti, tra il pubblico, il sindaco di Villafranca T. Giuseppe Cavallaro e gli ex Matteo De Marco e Piero La Tona, quello di San Pier Niceto Domenico Nastasi e il precedente di Santa Lucia del Mela Antonino Campo, il presidente del consiglio comunale di Messina, durante la sindacatura Buzzanca, Pippo Previti, e l’assessore di Sant’Alessio Siculo Rosario Trischitta.

Per Rometta, oltre al sindaco, il suo vice Nino Cirino e l’assessore Pippo Saija.