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Un sabato pomeriggio all’insegna della riflessione sui problemi dell’età evolutiva, quello di ieri, alla libreria ‘Libratevi’ di Rometta Marea, con Donatella Manna, che ha dialogato con la pedagogista Maria D’Amico del suo saggio del 2017 ‘Crescere Insieme’, indagando su cause e rimedi dei disagi giovanili.

L’autrice luciese, laureata in Scienze della formazione, poetessa e divulgatrice di eventi culturali, ha voluto raccogliere, in quello che lei stessa ha definito ‘un piccolo manuale di pedagogia’, i suoi articoli scritti quando è stata ospite di una rubrica dedicata di ‘Radio Milazzo’, con l’intento di fornire uno strumento utile per la correzione degli errori educativi commessi nelle famiglie ed a scuola.

‘Crescere Insieme’, suddiviso in capitoli per argomento, può infatti essere consultato in base alla questione che si vuole trattare, per affrontare – ha spiegato Manna – l’emergenza educativa dovuta al fatto che gli adulti abbiano spesso rinunciato al ruolo educante a causa di una adultescenza sempre più frequente, con gravi ripercussioni sulla educazione dei giovani.

Si assiste spesso – ha raccontato – a colloqui docenti-genitori in cui questi non ascoltano e sono sulle difensive, impedendo quella sinergia tanto utile per una corretta formazione e per evitare quei disagi che finiscono per incidere pesantemente sul futuro degli adolescenti.

E da qui il passo è stato breve per arrivare a parlare del fenomeno ‘Bullismo’, argomento trattato approfonditamente dalla scrittrice nel suo libro ‘Sotto le stelle anche i bulli’, ma che qui ha voluto accennare analizzandolo, nella considerazione che anche il bullo sia una vittima, per carenze affettive e per aver ricevuto, nella maggiorparte dei casi, esempi di violenze e prevaricazioni, a volte posti in essere inconsapevolmente dai genitori e dagli altri educatori.

Reso forte dagli ‘spettatori silenziosi’, il bullo può essere tempestivamente corretto, magari attraverso l’empatia, evitando così altri danni per la vittima, se si agisce affinchè i compagni che sanno non abbiano paura di dirlo, dando voce al bullizzato che spesso, in soggezione psicologica, non ne parla, per vergogna, neanche coi genitori.

In generale, per una buona formazione – è emerso dal dibattito – occorre educare, motivandoli, ai ‘No’, mentre si assiste sempre più spesso ai ‘Ni’, che disorientano i giovani, creando confusione delle regole, cioè degli argini entro cui si deve svolgere l’educazione.

La scuola potrebbe dare di più, soprattutto a livello umano, quindi correzioni educative sono auspicate dall’autrice anche in quell’ambito, dove forse l’impianto didattico andrebbe rivisto sottraendo burocrazia e aggiungendo novità che facciano sì che lo studio diventi passione, per dirla con Alessandro D’Avenia, anziché solamente strumento per l’ascensore sociale o addirittura solo obbligo da assolvere per legge.

Donatella Manna ha voluto concludere, in un clima conversevole, raccomandando un po’ di ozio per i ragazzi, dal momento che, secondo la sua impostazione pedagogica, la noia è stimolo e fonte di creatività.

Dalla libreria fanno sapere che in futuro gli appuntamenti di incontro con autori, col patrocinio del Comune, si ripeteranno mensilmente, ogni primo venerdì del mese: il 3 marzo, è la volta dello storico scrittore romettese Piero Gazzara.