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Cittadini in agitazione a Rometta, per il recapito di questi giorni, al proprio domicilio, di lettere raccomandate del Comune, con l’apprensivo interrogativo di coloro che, fuori casa, hanno ricevuto l’invito ad andarla a ritirare presso l’apposito ufficio dello stesso Ente locale.

Subito la novità è diventata uno degli argomenti più discussi nel paese, a diversi livelli, con commenti nervosi, man mano che si sta apprendendo che si tratta di avvisi di accertamento della ‘Tassa servizi indivisibili’ (TASI), relativa agli anni 2017 e 2018, e che in diversi casi tale tributo non era dovuto, in quanto riferibile alla casa di abitazione principale, esclusa dalla tassazione.

Certo, il tema della imposizione tributaria, a livello sociale, è un nervo scoperto considerata l’elevata pressione fiscale e la farraginosità del sistema tributario, spesso traducibile in gravosi oneri per il contribuente, non solo di natura finanziaria, come quello di dimostrare, a volte, la non debenza.

Ma non bisogna trascurare neanche l’altro importante aspetto; quello dell’enorme evasione fiscale, in qualche modo concausa del primo, al quale si cerca continuamente di porre rimedio, sia a livello nazionale, sia in ambito locale.

E in quest’ultimo contesto si inserisce l’azione dell’Amministrazione del piccolo centro tirrenico, guidata da Nicola Merlino, come ha specificato al nostro giornale il capo Area Tributi, Dott. Francesco Bondì, il quale all’inizio del suo incarico, avvenuto nel 2017, ha ricevuto il mandato di realizzare una banca dati completa ed efficace, da utilizzare per la riscossione dei tributi locali.

Interrogato sul perché siano stati emessi avvisi di accertamento della TASI anche nei confronti di cittadini non obbligati al pagamento di tale tributo, Bondì ha chiarito che si è trattato di una necessità non derogabile, in quanto funzionale all’aggiornamento dei soli elementi catastali inizialmente disponibili nella banca dati.

Infatti, ha detto, riguarda contribuenti che non hanno ancora comunicato la circostanza che il loro immobile fosse ‘abitazione principale’, non rilevabile catastalmente.

Attraverso gli invii degli avvisi di accertamento, nel tempo, l’Ufficio Tributi, continua Bondì, è riuscito ad allineare la banca dati IMU e, di conseguenza, quella TARI, garantendo una riscossione efficace, con un gettito annuo di 1,5 milioni di Euro, accertamenti per 500 mila ed un’evasione minima.

Il capo dell’Ufficio Tributi ha anche tenuto a spiegare che il maggiore gettito tributario, in tal modo ottenuto, pure attraverso questi ultimi accertamenti (per circa 300 mila Euro), darà la possibilità al Comune di poter abbassare le aliquote IMU, dal momento che il fabbisogno finanziario dell’Ente è garantito da una cifra formata dall’importo dei trasferimenti statali, fisso per legge, e da quello dei tributi riscossi, per sua natura variabile a seconda della percentuale di evasione.

Sempre con riferimento agli avvisi di accertamento per somme non dovute, ha detto che, in passato, a volte è successo, sia perché il versamento non è stato rilevato dalla banca dati, in quanto effettuato da soggetto diverso dal contribuente, sia perché mai giunto all’Ente, per l’errata indicazione nel modello F24 del relativo codice ‘H 519’.

Per quanto riguarda gli ultimi avvisi di accertamento, quelli relativi appunto alla TASI del 2017 e 2018 (circa 1600 l’anno), il capo Area Tributi informa i cittadini, che in quegli anni si trovavano nelle condizioni di non dovere versare il tributo, in quanto l’immobile costituiva abitazione principale (cioè immobile di residenza), della possibilità di richiedere l’annullamento dell’avviso di accertamento, anche attraverso una semplice mail al seguente indirizzo areatributi@comune.rometta.me.it che sarà riscontrata con la trasmissione, a stesso mezzo, del conseguente eventuale provvedimento rettificativo in autotutela.

Ovviamente, conclude, per gli immobili diversi da quelli di abitazione principale, costituenti – a suo dire – la maggior parte, è dovuta la TASI nella misura indicata negli avvisi di accertamento.

Le spiegazioni del Dott. Bondì chiariscono l’aspetto della vicenda, ma forse non sono sufficienti a porre termine alle lamentele dei cittadini, i quali vorrebbero pagare le tasse senza ulteriori oneri a loro carico.

Da parte del vicesindaco con delega ai tributi, Nino Cirino, nessun commento sull’argomento, avendo fatto rinvio alle spiegazioni date dal capo Area Tributi.