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Al via da stasera la ripresa delle dirette dal Coc del sindaco De Luca. Dopo l’annuncio di ieri delle misure restrittive che inaspriscono ulteriormente i provvedimenti del presidente della Regione Musumeci, oggi le rettifiche e i chiarimenti a cura dell’ assessore Dafne Musolino. Che però non gettano acqua sul fuoco di una polemica politica che non va oltre il rimpallo di responsabilità.

Riprendono le dirette del sindaco dal vivo come nel periodo più drammatico della pandemia del 2020, preannunciando un 2021 fotocopia dell’anno terribile appena lasciato alle spalle. De Luca, come sua consuetudine, non le ha mandate a dire ed ha attaccato tanto il direttore dell’Asp. La Paglia, quanto l’amministrazione regionale, nella persona dell’assessore Ruggero Razza. Il quale ha fatto lo sgarbo istituzionale di passare da Messina senza avvisare il sindaco. Segno di un’ ulteriore recrudescenza dello scontro. De Luca ha anche reagito all’iniziativa di Rete 34+, che ha chiesto il commissariamento del comune, accusando il primo cittadino di aumentare immotivatamente il panico.

In particolare, già il tono della diretta del sindaco sottolineava le intenzioni di gettare benzina sul fuoco: “Uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaracqua. L’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza in quale categoria rientra?”

Oltre la polemica, l’intervento dell’assessore Musolino ha consentito di chiarire che i refusi dell’ordinanza sindacale, tra cui la chiusura dei negozi alimentari, saranno corretti. Ma la diretta è stata incentrata prevalentemente sulla polemica politica che si muove sempre sul filo dell’invettiva vera e propria: “Voi state andando contro al contenuto della relazione del Cts siciliano – ha detto De Luca rivolgendosi a Razza e a Musumeci– visto che ti ho chiesto di mandarmi la copia e non lo hai fatto. Vi dovete vergognare perché avete paura di far circolare questo documento. Se hai trovato il tempo per mandare un avvertimento al sindaco De Luca, trova il tempo per mandarmi la copia della relazione. Per molto meno le persone degne di questo nome si dimettono, ma oggi siamo nell’era degli “ominicchi” e dei “quaquaraqua”. Ciao Razza, alla prossima puntata, perché non finisce qui”.

Ad un anno dallo scoppio della pandemia resta in campo come unica strategia politica, quella del rimpallo di responsabilità, in un momento in cui le inefficienze strutturali della sanità (non si può più legittimamente ascriverle alla sorpresa dello scoppio della pandemia: ormai è chiaro che bisogna imparare a conviverci e che il poco fatto, è stato per di più fatto male), si ripercuotono sulla vita dei cittadini che si sentono ancora dire che l’unico modo per affrontare il Covid è chiudere tutto. Un 2021 che inizia all’insegna di una nuova tonalità di rosso per Messina: rosso De Luca.

Livia Di Vona