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La seconda serata del Festival di Sanremo 2019 è stata condita da tanti ospiti mentre la metà dei Big in gara si è esibita, dodici cantanti che hanno riproposto il loro pezzo.

Intanto la puntata d’esordio è stata vista da oltre 12 milioni di telespettatori e la kermesse canora si conferma, ancora una volta, come uno fra i programmi più visti dell’anno, a dispetto dei conduttori che purtroppo continuano nei loro siparietti che non riusciamo a capire.  Adesso staremo a vedere se verranno mantenute queste percentuali anche nelle serate successive poiché un calo è fisiologico. Già stasera previsti nuovi grandi ospiti e i restanti dodici Big.

LE PAGELLE DEI BIG

Achille Lauro – Rolls Royce: voto 6
Il rapper romano raggiunge la sufficienza mostrando personalità nell’abbandonare il trap virando verso il rock, con le citazioni di autentici miti come Elvis Presley, Amy Winehouse, i Doors e Jimi Hendrix.

Einar – Parole nuove: voto 5.5
Fragilina la canzone dell’ex cantante di Amici, uno dei due vincitori di Sanremo Giovani, ed è un peccato perché il ragazzo è promettente.

Il Volo – Musica che resta: voto 6.5
Non è una canzone eccezionale, ma indubbiamente i tre giovani tenori “cantano” e di questi tempi è già una notizia. Il resto lo fa la melodia di Gianna Nannini.

Arisa – Mi sento bene: voto 6.5
Ritmo incalzante, una fra le voci più intonate del panorama italiano, inizio dalle atmosfere disneyane. Almeno non è scontata.

Nek – Mi farò trovare pronto: voto 6
Un brano decisamente orecchiabile, dalla melodia elettropop che sarà molto passato dalle radio.

Daniele Silvestri – Argento vivo: voto 7
Un testo che arriva dritto allo stomaco di chi ascolta e fa riflettere. Racconta la complessa storia di un ragazzino di 16 anni. Con lui anche il rapper Rancore.

Ex-Otago – Solo una canzone: voto 5.5
Una ballad non indimenticabile per l’esordio a Sanremo di questa band, la complicità di una coppia che svanisce col tempo e con la quotidianità.

Ghemon – Rose viola: voto 6
Voce interessante quella di Ghemon ed un pezzo fra rap e Ritm n’ Blue’s che è trascinante.

Loredana Bertè – Cosa ti aspetti da me: voto 6.5
Il carisma è sempre quello ed anche l’energia in un brano fra pop e rock, una Loredana Bertè rinata rispetto agli anni scorsi.

Paola Turci – L’ultimo ostacolo: voto 6,5
Passano gli anni ma la Turci dimostra di essere ancora un’interprete di qualità donando spessore ad una canzone anonima.

Negrita – I ragazzi stanno bene: voto  6.5
Band di lunga carriera e la stoffa c’è, un bel rock su testo che racconta emozioni.

Federica Carta e Shade – Senza farlo apposta: voto 6
Ritmo e melodia per descrivere un tormentato amore, piacerà molto ai giovanissimi.

GLI OSPITI 

Andando agli ospiti ha emozionato Fiorella Mannoia con il suo nuovo ed intensissimo brano “Il peso del coraggio”; a seguire ha interpretato insieme a Baglioni la celeberrima” Quello che le donne non dicono”. Ha portato energia e freschezza l’arrivo all’Ariston della frizzante Michelle Hunziker, tutti hanno immaginato che la sua presenza fra i presentatori avrebbe dato una marcia in più a questo Sanremo. Altro cantante ospite uno straordinario Marco Mengoni che ha emozionato nel pezzo “Hola (It say)”, eseguito insieme a Tom Walker. Molto belli anche i duetti fatti con Claudio Baglioni (“L’ essenziale” ed “Emozioni”). La presenza di Pippo Baudo, altro ospite della serata, ci ha detto idealmente e non troppo velatamente cosa sia un presentatore: scioltezza, simpatia, professionalità mostrata anche nei pochi minuti del suo passaggio. Ultimo ospite musicale di questa seconda giornata del festival Riccardo Cocciante che ha eseguito al pianoforte “Bella” dal suo fortunatissimo musical “Notre Dame de Paris”, accompagnato dai cantanti/attori che l’hanno interpretatofra i quali Giò Di Tonno, Vittorio Matteucci e Graziano Galatone. Altri ospiti Pio e Amedeo e Riondino/Crescentini che arrivano a notte fonda per pubblicizzare il loro film in uscita a San Valentino. Infine è l’una quando viene omaggiato il grande Pino Daniele, con due delle figlie che salgono sul palco a ritirare il riconoscimento. Ci si chiede perché il Direttore Artistico non abbia programmato questo importante momento in un orario più consono e di maggior visibilità.