Condividi:

Partiamo dalla fine ovvero dalla classifica dei big che si sono esibiti nella seconda serata di questo 70° Festival della Canzone Italiana: in testa Francesco Gabbani seguito da Piero Pelù, terzi i Pinguini Tattici Nucleari. Ma permetteteci di dirlo, la nostra copertina spetta di diritto ad una meravigliosa Tosca, artista senza tempo che ha stupito ed ammaliato con un pezzo e con una interpretazione di gran classe, e fra i tanti ospiti ai Ricchi e Poveri, tornati nella formazione originale con il ritorno di Marina Occhiena, che hanno fatto ballare tutto l’Ariston portando allegria, vivacità e leggerezza alla serata, con i loro brani storici. 

Dopo il grande successo della puntata d’esordio, oltre 10 milioni di telespettatori incollati alla tv ed un clamoroso 52% di share, Fiorello ha onorato la promessa apparendo nelle vesti di Maria De Filippi e la vera Maria ha telefonato complimentandosi con Amadeus. Subito al via la gara fra i giovani ed hanno vinto un attualissimo Fasma e l’intenso Marco Sentieri con un testo che per certi versi ha fatto venire i brividi. Venerdì i due si confronteranno con Tecla Insolia e Leo Gasmann nella finale. Molto bello è stato il ricordo dell’indimenticabile Fabrizio Frizzi nel giorno in cui avrebbe compiuto 62 anni, e sul palco è comparsa la moglie Carlotta Mantovani, standing ovation per un grande della tv che ci ha lasciati troppo presto. che riceve l’applauso sentito di tutto l’Ariston. Torna Fiorello che tra plastichismo, fiorismo e defilippismo, canta La classica canzone di Sanremo. Dobbiamo poi dire che Fiorello in questa seconda puntata ci è apparso un tantino meno incisivo mentre Amadeus prosegue con sempre maggiore scioltezza la propria conduzione.

Riguardo gli ospiti arriva il tennista numero 1 al mondo Nole Djokovic ma le gag con Fiorello sono banali e già viste invece Sabrina Salerno è certamente un bel vedere nella sua bellezza giunonica da curvy ed è anche spigliata nel presentare i cantanti a differenza delle altre due donne della serata, le giornaliste Emma D’Aquino e Laura Chimenti, che sono apparse troppo rigide e sicuramente meno incisive, anche nei rispettivi monologhi, delle due del giorno precedente. Bellissimo momento quello del duetto fra Tiziano Ferro e Massimo Ranieri per una versione speciale di “Perdere l’amore”. Capitolo a parte per Paolo Palumbo giovane malato di Sla che con l’amico Christian Pintus ha cantato “Io sono Paolo”, un brano che era stato presentato alla commissione artistica del Festival. Con loro anche il fratello di Paolo, Rosario, che ha lasciato tutto per stargli sempre accanto. Dei Ricchi e Poveri abbiamo già detto, sembra di trovarsi in un villaggio turistico tutti insieme a divertirsi mentre anche il ritorno a Sanremo di Zucchero è qualcosa di importante: cappellone in testa ed elegante giacca floreale, ha eseguito tre pezzi, “Spirito nel buio” e “La canzone che se ne va” dal suo ultimo album D.O.C. chiudendo con il suo classico “Solo una Sana e  Consapevole Libidine”. Gigi D’Alessio premiato per i vent’anni della sua “Non dirgli mai”, torna Ranieri e ritorna Ferro con un medley dei propri successi. È quasi l’una e trenta quando la serata si chiude e francamente ci sembra esagerato, andrebbe fatto qualche taglio qua e là, ad esempio certi lunghi monologhi andrebbero eliminati o quanto meno accorciati poiché non se ne sente la necessità.

LE PAGELLE DEI BIG

Piero Pelù

Gigante (7.5)

Un trascinante pezzo rock ed una voce energica e limpida che sembrano tornati i Litfiba dei tempi d’oro.

Elettra Lamborghini

Musica (e il resto scompare) (6)

Corpo in vista, sguardi ammalianti twirking compreso e… il resto scompare, soprattutto la canzone.

Enrico Nigiotti

Baciami adesso (6)

Canzone troppo scontata, banale, ed è un peccato perché lui è bravo. Arridateci Nonno Holliwood.

Levante

TikiBomBom (8.5)

Grande presenza scenica, brano originale interpretazione ottima. Una delle cose più belle del Festival.

Pinguini Tattici Nucleari

Ringo Starr (7)

Un tormentone di qualità. Bravi.

Tosca

Ho amato tutto (9)

Il top di questo Sanremo 2020, probabilmente non vincerà ma in quanto a stile, personalità, classe, voce, anima, non ce n’è per nessuno.

Francesco Gabbani

Viceversa (7.5)

Brano di stampo cantautorale senza troppi fronzoli e senza spettacolari coreografie a differenza degli anni scorsi. Ma questa canzone degli ossimori fa presa.

Paolo Jannacci

Voglio parlarti adesso (6.5)

Eleganza e classe le ha ereditate dal celebre padre, la canzone è carina ma nulla di più.

Rancore

Eden (8)

Un pezzo che verrà capito nel tempo poiché non è di facile presa, ma comunque l’Eden qui descritto è storia della vita. Bravo.

Junior Cally

No grazie (6.5)

Tanto rumore per nulla, Junior Cally ha cantato senza maschera e pure bene. Un ritornello che resta, non male anche il testo.

Giordana Angi

Come mia madre (6)

In questo caso a deludere è la canzone, scontata e già sentita mille volte. Voce incerta, probabilmente per l’emozione dell’esordio.

Michele Zarrillo

Nell’estasi o nel fango (6.5)

Lui è una sicurezza e questa volta si mette anche in gioco con un pezzo non “sanremese”, complimenti.

La CLASSIFICA incrociando le due serate:

1) Francesco Gabbani

2) Le Vibrazioni

3) Piero Pelù

4) Pinguini Tattici Nucleari

5) Elodie

6) Diodato

7) Irene Grandi

8) Tosca

9) Michele Zarrillo

10) Levante

11) Marco Masini

12) Alberto Urso

13) Giordana Angi

14) Raphael Gualazzi

15) Anastasio

16) Paolo Jannacci

17) Achille Lauro

18) Enrico Nigiotti

19) Rita Pavone

20) Riki

21) Elettra Lamborghini

22) Rancore

23) Morgan e Bugo

24) Junior Cally