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Un’attenta riflessione politica e un’accorta analisi dello stato attuale della competizione elettorale, a pochi giorni dal termine ultimo per la presentazione delle candidature per le amministrative del 10 giugno, inducono Anaele Borgia, impegnatosi nella prima fase della campagna elettorale come candidato Sindaco, a rilevare una serie di circostanze che lo portano a seguire percorsi differenti.

“Ho accettato con convinzione ed entusiasmo l’invito spontaneo e disinteressato di tanti amici e cittadini che hanno richiesto e sostenuto la mia candidatura a Sindaco per le prossime amministrative. Abbiamo iniziato insieme un percorso durante il quale ho riscontrato un grande interesse nel progetto politico alternativo che io rappresento e ho rilevato un consistente consenso popolare per la possibilità di cambiamento che il mio impegno diretto avrebbe comportato.

A pochi giorni dalla presentazione ufficiale della candidatura ho ritenuto, in pieno accordo con il gruppo che rappresento, di dover analizzare una serie di segnali, giudizi e avvenimenti che vanno nella direzione esattamente opposta al senso della mia partecipazione, che, come ribadito più volte, aspira a creare un clima di riappacificazione politica e sociale nell’interesse comune di sviluppo del territorio, visti gli ultimi anni segnati da lotte di potere, da ostruzionismo e da insanabili fratture in seno al Consiglio Comunale.

Ebbene, abbiamo purtroppo dovuto verificare che, a fronte dell’entusiasmo popolare, gli apparati della politica hanno, sulla mia candidatura, costruito nuovi motivi di scontro e di divisione e questo per noi non è accettabile. Si sono diffuse voci tendenti a screditare il nostro progetto politico e insinuazioni di una mia partecipazione simbolica a questa campagna elettorale, funzionale solo all’uno o all’altro schieramento in campo, che, ricordiamo, rappresentano in maniera continuativa e alternativa la classe che ha amministrato questa città negli ultimi 20 anni.

Davanti a tutto questo, affermo nuovamente il senso della mia partecipazione alla vita politica di Sant’Agata. Si tratta della volontà e dell’intenzione di creare alternativa e di rinnovare la classe dirigente che per un lungo periodo ha, attraverso aspre contrapposizioni e conseguenti inefficienze e ritardi, perso importanti occasioni per costruire opportunità e dare slancio al territorio. E affermo, ancora una volta, che non cambiamo idea; sono queste le motivazioni che ci hanno portato fin qui e rimarranno queste, e forte sarà la nostra partecipazione e il nostro contributo alla vita politica di Sant’Agata, in una visione lungimirante e differente dell’impegno politico.

Il nostro percorso, ad oggi, è stato segnato dalla correttezza, anche nella competizione diretta, e dalla disponibilità ad eventuali sintesi che potessero consentire, a chi ha perso speranza ed entusiasmo nella politica, di riconoscersi e di tornare a credere che la politica sia costruzione e non frantumazione, che sia proposito positivo e non scontro tra fazioni. Ma attenzione: noi abbiamo sempre parlato di sintesi e non di scambio di poltrone e di funzioni, di impegno civile e non di corsa al potere, ma le risposte purtroppo fino ad oggi sono state diametralmente opposte ai nostri obiettivi e ai nostri valori.

La nostra scelta a questo punto, nell’ottica di non alimentare ulteriori scontri e dissidi, principio fondamentale e fondante del nostro progetto, è quella di non presentare la candidatura, ma non facendo un passo indietro, bensì facendo un passo avanti, verso una nuova visione della politica che si stacchi e prenda le distanze dalle dinamiche di ritorsioni e di scorrettezze, ma che si ponga quale percorso di vigilanza e di  garanzia, perché si torni ad una politica per il cittadino e per le sue esigenze, a una politica di servizio nei confronti del cittadino e non del potere.

La politica, intesa nella sua accezione più alta, la cittadinanza attiva, l’impegno sociale, per noi sono un diritto e un dovere irrinunciabile, al quale non ci sottraiamo in alcun modo. Semplicemente cambiamo prospettiva, per uscire da un circolo negativo che non ci appartiene in alcun modo, perché per noi la politica non è un mestiere, ma è una responsabilità.  Dimostriamo oggi che siamo un’altra storia. Non abbandoniamo il campo da gioco, ma non imponiamo personalismi, perché crediamo nelle idee più che nei ruoli.

Auspichiamo una campagna elettorale corretta e capace di informare in modo esaustivo i cittadini sulla base dei programmi, con competenza e serietà, e saremo pronti in ogni momento a supportare progetti positivi, a contribuire a dare opportunità, ad affiancarci a chi proporrà attività ed iniziative che diano slancio e che recuperino il gap che purtroppo oggi viviamo.”

“Un’altra storia” è presente, lo sarà in campagna elettorale e lo sarà quando chiuse le urne, bisognerà rimboccarsi le maniche e lavorare per il bene di tutti. Saremo cittadini in mezzo ai cittadini, saremo occhi e voce, saremo un nuovo modo di fare politica e questo è il nostro passo avanti”.

Salvatore Bucolo