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Lo scorso 21 marzo 2017, primo giorno di primavera, Libera di Don Ciotti ha celebrato in tutto il Paese la “Giornata dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia”. La manifestazione nazionale si è svolta in Calabria nella città di Locri, luogo pregno di significato nella lotta  contro la criminalità organizzata. 

Anche la Sicilia ha risposto alla grande, come del resto le varie regioni italiane. Qui ci piace soffermarci su due realtà a noi vicine, Barcellona Pozzo di Gotto, la nostra città e Palermo, il capoluogo della nostra bellissima terra di Sicilia. 

In entrambe le località si è deciso di festeggiare coinvolgendo il mondo della scuola, le giovani generazioni che si affacciano al futuro speranzosi. Lodevole l’impegno del Corpo docente e dei Dirigenti degli istituti scolastici coinvolti.

Nella città del Longano si sono riuniti all’Auditorium del Parco Urbano ben 11 Istituti comprensivi e superiori di Barcellona P.G. insieme al Centro provinciale per l’istruzione degli adulti ed alla Biblioteca comunale per ragazzi “Oasi”. Presenti inoltre gli alunni degli Istituti “Leonardo da Vinci” ed “Ettore Maiorana” di Milazzo” che stanno attuando un progetto di alternanza scuola/lavoro presso la Procura della Repubblica. Vi sono state testimonianze del Presidente del Tribunale De Marco e dei Sostituti Procuratori Paiola e Liprino, del Cap. Valletta che dirige la Compagnia dei Carabinieri cittadina e del Sindaco Materia. In un secondo momento sono intervenuti anche gli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria, il confronto con gli illustri ospiti è stato molto costruttivo.

Parlavamo di un filo che lega Barcellona a Palermo ed andando alla realtà cittadina del capoluogo, qui vi è stato qualcosa di ancor più originale e coinvolgente: protagonista assoluto l’Istituto d’istruzione secondaria di I grado “P. Palumbo” di Villabate, centro alle porte di Palermo, che ha partecipato al Progetto denominato “Se vuoi”. In questo caso ve lo illustriamo con le parole delle Proff. Ina Saccone e Loredana Francofonte, che hanno redatto un bellissimo articolo che qui pubblichiamo integralmente:

TRAVOLTI DALLA…LEGALITA’

E’ la sensazione che gli alunni della classe III L dell’Istituto d’istruzione secondaria di I° grado hanno provato nel percorso proposto loro da un gruppo di agenti della Polizia della Questura di Palermo. Infatti la scuola “P. Palumbo” di Villabate ha aderito entusiasticamente  al progetto “Se vuoi…” nelle giornate del 21 e 22 marzo ’17, percorso che si veste della logica del proporre senza imporre , perché solo l’esercizio libero dell’amore può cambiare il cuore dell’uomo. Dopo esser saliti su un pullman della Polizia, i ragazzi hanno subito chiesto incuriositi: ”E adesso dove andiamo?”; a questa domanda gli è stato subito risposto: ”Sempre dritto!”. E’ parso evidente quindi che si sarebbe svolto un percorso tutto da scoprire lungo la via della ricerca di un nuovo modo di vedere il vivere civile, di guardare i comportamenti intorno a noi come tasselli su cui riflettere per poter  riorganizzare certi codici dello stare insieme agli altri. Gli alunni hanno avuto modo di condividere, con gli amici della Polizia, un’esperienza di vita, per poter scoprire – tutti insieme – valori universali e condivisi come: il rispetto delle regole, l’onestà, la legalità. Inoltre hanno avuto la possibilità di ricordare chi ha donato la propria vita fino in fondo, schierandosi sempre dalla parte del bene e della giustizia, prescindendo dal credo e dal colore politico. Abilmente guidati dagli agenti coinvolgenti che li hanno tenuti “prigionieri” per due giorni, i ragazzi sono stati condotti alla scoperta dei vari ambiti di competenza di un lavoro che presenta varie sfaccettature: l’ascolto e il soccorso di persone in pericolo (servizio al 113, reparto scorte, reparto artificieri), i mezzi di trasporto per le varie necessità (elicotteri, volanti); sempre dritto hanno proseguito il loro percorso finalizzato all’indagine sul campo che li ha portati ad incontrare gli “ultimi”, quelli che “calpestano il suolo senza lasciare traccia”, per poi scoprire che proprio questi ultimi son serviti a conoscere i “primi”, quelli che si sono spesi e si spendono ogni giorno per la sicurezza comune. Così si sono fermati nei luoghi sacri, hanno incontrato personaggi misteriosi che alla fine sono stati smascherati. Ecco che i luoghi comuni dell’immaginario collettivo cominciano a subire delle oscillazioni. Delle piccole scosse arrivano ad agitare le loro coscienze fino a scoprire che il poliziotto non è “sbirro” ma amico, che il negoziante e l’imprenditore si sono battuti per camminare a testa alta ed hanno difeso strenuamente la propria attività, che al figlio orfano viene data finalmente dignità nel ricordare e commemorare insieme agli altri una memoria prima sepolta e poi finalmente riportata ad onorabilità condivisa. Nei giorni a venire la scuola avrà modo di invitare gli agenti sopra citati per un’attività di briefing allo scopo di studiare strategie necessarie a catturare l’attenzione dei più scettici e portarli a rielaborare, interiorizzare e produrre stili di comportamento volti al rispetto delle regole per un ideale vivere civile. Così finalmente l’agente non sarà più il personaggio che fa paura, dal quale nascondersi, ma l’amico cui avvicinarsi con serenità perché sarà pronto a tenderci una mano.  (Le Referenti del Progetto Prof.ssa Ina Saccone e Prof.ssa Loredana Francofonte)

Chiudiamo con i complimenti della nostra redazione alle scuole che attuano simili progetti cercando di infondere nei propri alunni valori belli e positivi, recitando così un ruolo fondamentale nella crescita delle giovani generazioni.