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Tanto rumore per nulla! Così si puo’ riassumere la sfiducia del Consiglio comunale al sindaco Renato Accorinti. O anche: “ chi è senza peccato scagli la prima pietra!” La sfiducia non è passata: 23 favorevoli: Trischitta, Adamo, Sottile, Parisi, Faranda, Crisafi, Amata, Zuccarello, Sindoni, Contestabile, Carreri, Interdonato, Sorrenti, Russo, Crifò, Scuderi, Rizzo, Gioveni, Mondello, Consolo, Perrone, Santalco, Cantali. 10 contrari: Rella, Risitano, Caccamo, Fenech, Abbate, De Leo, Gennaro, Cardile, Iannello 5 Astenuti: Vaccarino, Barrile, David, Pagano, Amodeo abbandona l’aula al momento del voto.

Daniela Faranda, analizza il programma di Accorinti, citando vari punti che non sarebbero stati rispettati, fra cui: l’eliminazione dell’ufficio programmi complessi, le piste ciclabili, perdita di fondi per campo Italia, parcheggio Torre faro, pineta Camaro via del mare, i tir si fermano con le infrastrutture e la gaffe del 4 novembre. Unendosi all’analisi critica della consigliera Faranda la capogruppo di FdI Elvira Amata, contesta le deleghe dell’Assessore Ialacqua. Inoltre, continua la Consigliera era stata fatta una proposta con la Meloni: di accordo col consiglio e gli ordini professionali, ma il sindaco non ha accettato. Critica nei confronti dei colleghi la posizione del Capogruppo del gruppo misto Carlo Abbate, che ricevendo molti applausi dichiara che voterà no, i cittadini decidono. Io non mi ricandiderò e non ho votato Accorinti, ma inutile fare l’elenco della spesa di ciò che non va, si devono dare soluzioni, quindi, da che pulpito viene la predica. Per il capogruppo Pio Amodeo, Accorinti deve finire il mandato perché non deve fare la vittima pertanto decide di astienersi come Vaccarino e i genovesiani si astengono. Viene spontaneo chiedersi, cosa hanno fatto realmente, per cambiare Messina, questi 23 consiglieri comunali e per chiedere poi , con tanta insistenza, le dimissioni di Accorinti? E’ facile criticare, difficile è cercare di fare qualcosa in questa “strana” città, dove nulla cambia. Renato, in verità, ha fatto ripartire l’Atm ed ha cercato di far funzionare al meglio la macchina burocratica del Comune, in quest’ultima operazione ha trovando mille ostacoli nel suo cammino.

Emanuele Morabito