Bruciano migliaia di ettari di terreno tra Palermo, Catania e Messina, per colpa di ‘mano vigliacche’ di piromani assetati di fuoco.
Così in questo momento sono in fase di spegnimento a Catania alcuni focolai di incendio ancora attivi nella fascia jonica, tra San Francesco la rena e Vaccarizzo dopo i roghi che ieri sera hanno costretto ad evacuare circa 150 persone via mare e a chiudere per qualche ora l’aeroporto di Fontanarossa. I pompieri stanno ancora spegnendo alcuni focolai nella zona industriale e ad Adrano.
Una decina gli interventi in corso e Ancora circa 170 gli interventi da effettuare. I pompieri stamattina possono contare su 4 squadre di rinforzo. Due da Messina e Ragusa e due squadre boschive dei Vigili del fuoco.
Brucia ancora la provincia di Palermo. Canadair sono in azione da questa mattina a Polizzi Generosa in contrada Venere. Pompieri e forestali stanno intervenendo da terra a protezione delle aziende agricole e delle abitazioni. I mezzi aerei sono in azione ancora dall’alba nella zona di San Giuseppe Jato gli incendi si susseguono da 48 ore. Sono andate in fiamme oltre 800 ettari di bosco e macchia mediterranea. Sono in corso due inchieste condotte dai carabinieri per individuare gli incendiari. Le indagini sono coordinate dalla procura di Palermo e Termini Imerese.
Sono più di 800 gli interventi svolti dalle squadre dei vigili del fuoco nelle ultime 24 ore per gli incendi boschivi e di vegetazione: il numero maggiore in Sicilia, 250. Dieci squadre a terra sono attualmente impegnate a Catania per diversi incendi di vegetazione che stanno interessando anche oggi il capoluogo etneo. Oltre 100 gli interventi svolti da ieri. Interessate le zone della Piana di Catania, dove sono presenti aree antropizzate con coltivazioni, sulla costa ionica l’oasi del Simeto e Vaccarizzo, dove al momento sono in bonifica e controllo gli incendi dei lidi e dei villaggi coinvolti ieri dalle fiamme. Proseguono le operazioni di spegnimento nell’entroterra catanese, a contrada Passo Martino, Fossa Creta, via Palermo, Belpasso e Castel di Iudica. Impegnati nelle operazioni 60 vigili del fuoco con 20 automezzi. In miglioramento in questo momento la situazione nel resto della Sicilia: a Palermo i vigili del fuoco sono in azione con due Canadair e una squadra schierata a protezione delle abitazioni a Polizzi Generosa; nel siracusano tre squadre stanno spegnendo tre incendi di vegetazione a Buscemi, Priolo e Noto; in provincia di Messina una squadra è in azione a Mandanici; a Enna sono quattro gli incendi attivi: a Piazza Armerina, a Barrafranca, ad Assoro e a Valguarnera, dove sono maggiori le criticità e stanno operando due squadre a terra e un Canadair.
La colonna di fumo sollevatasi dagli incendi divampati negli ultimi giorni a Piana degli Albanesi, nel palermitano, è stata fotografata anche dalla Nasa attraverso un satellite. Meno intenso, ma visibile anche il fumo degli incendi tra Misilmeri e Casteldaccia, nel messinese e nel catanese.
Intanto oggi a Portella della Ginestra, luogo dello storico eccidio compiuto dalla banda Giuliano e danneggiato dai roghi, manifesteranno i volontari dell’associazione #faciemuscrusciuforfuture per protestare contro l’ennesima distruzione dei boschi in provincia di Palermo.
“Gli unici che sembrano non accorgersene – scrivono i promotori della protesta – sono coloro i quali dovrebbero amministrare e predisporre perché ciò non avvenga. Nonostante da un anno oltre 100 associazioni ambientaliste riunite nel coordinamento #faciemuscrusciuforfuture abbiano più volte e con tutti i mezzi lanciato un grido d’allarme nulla è cambiato.
Solite passerelle, soliti proclami”. I volontari dell’associazione nata dopo il rogo del bosco di Altofonte dello scorso anno puntano il dito contro la politica. Il presidente della Regione chiede l’ergastolo, che non è previsto nella nostra legislazione, per i famosi piromani che però non vengono mai presi perché in realtà, nessuno li cerca – prosegue la nota – . Nel frattempo non attua ciò che invece la legge prevede cioè tutte quelle misure di prevenzione e controllo che potrebbero ridurre i danni e magari anche permettere di arrestare gli incendiari”.