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Sono 613 i nuovi positivi Covid-19 che si registrano oggi in Sicilia con 25.187 tamponi processati e una incidenza poco superiore al 2,4%. La regione si trova anche oggi al dodicesimo posto nel numero dei nuovi contagi giornalieri.

Le vittime sono state 15 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 4.075. Gli attualmente positivi sono 27.026 ovvero 664 casi in meno rispetto a ieri. I guariti che sono 1.262. Negli ospedali tornano a diminuire i ricoveri e adesso sono 930, 16 in meno rispetto a ieri, ma salgono i ricoveri in terapia intensiva dove adesso sono 131, ovvero uno in più rispetto a ieri.

Mentre torna a salire la curva dei contagi la Sicilia diventa arancione nella mappa Ue, una classificazione che in realtà indica le aree a minor rischio Covid.

Intanto la Sicilia si aggiunge a Sardegna e Val d’Aosta tra le regioni italiane arancione, mentre Umbria e province autonome di Trento e di Bolzano sono ad alta incidenza di contagi e quindi colorate in rosso scuro. E’ quanto emerge dalla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il contagio delle malattie (Ecdc). Nel resto d’Europa la situazione migliora in Spagna e Portogallo e peggiora nelle regioni francesi al confine con il Belgio. Il rosso scuro continua a coprire il territorio sloveno, la Repubblica ceca e le aree limitrofe della Slovacchia e della Germania, Lettonia ed Estonia, e Svezia.

Per quanto riguarda l’andamento della campagna vaccinale la Sicilia è undicesima tra le regioni italiane nella percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, il 2,13% rispetto alla media italiana che è del 2,25%. Il dato si evince dal monitoraggio settimanale e dall’analisi della Fondazione Gimbe. Tra i dati interessanti sempre sui vaccini si registra che la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 1,4% contro una media italiana del 2,9%.

E sempre a proposito di vaccini al Policlinico di Catania stamane si è presentato il più anziano tra i siciliani ad essere vaccinati che ha ben 105 anni. Antonio Bonajuto, classe 1916, era assieme al figlio Salvatore che lo ha accompagnato. “Anche durante la spagnola stavamo chiusi in casa – ha ricordato Bonajuto – ma contro questo virus adesso c’è il vaccino ed è giusto farlo. Durante la guerra c’erano amici e nemici, qui combattiamo tutti dalla stessa parte”.