Condividi:

Dal report del Ministero della Salute si registrano 1.249 i nuovi positivi al Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 7.712 tamponi effettuati; 41 i decessi, che portano il totale a 1.227.

Con i nuovi casi salgono a 37.913 gli attuali positivi con un incremento di 751. Di questi 1.847 sono i ricoverati, 7 in più rispetto a ieri: 1.604 in regime ordinario e 243 in terapia intensiva con due in più rispetto a ieri. In isolamento domiciliare sono 36.066. I guariti sono 457.

I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 413, Catania 434, Messina 45, Ragusa 160, Trapani 14, Siracusa 101, Agrigento 4, Caltanissetta 44, Enna 34.

Intanto oltre 59mila i tamponi rapidi eseguiti negli ultimi quattro giorni da giovedì a domenica nell’ambito dell’attività per la ricerca del virus promossa dalla Regione Siciliana. Nei drive-in allestiti nelle principali città dell’Isola sono stati individuati 905 soggetti positivi (l’1,53%), poi sottoposti al tampone molecolare, così come stabilito dai protocolli ministeriali. Per tutti sono quindi scattate le misure previste per il contenimento del contagio.

Lo screening, voluto dal governo Musumeci, continua anche oggi in alcune città ed è riservato alla popolazione scolastica (personale docente, non docente, studenti e propri nuclei familiari). In ogni sito sono previsti dei percorsi dedicati in cui si procede al prelievo del campione. In provincia di Catania, inoltre, i test vengono eseguiti nelle case di riposo e nelle residenze sanitarie per gli anziani. In provincia di Palermo, invece, si procede con l’attività di ricerca del virus nelle scuole.

Dalla scorsa settimana, c’è anche la possibilità di prenotarsi mediante la piattaforma on-line (www.siciliacoronavirus.it) scegliendo la data disponibile tra i drive-in proposti.

L’iniziativa del governo Musumeci – la Sicilia è stata la prima Regione a dotarsi di tamponi rapidi acquistando un primo stock di due milioni di pezzi – è realizzata in collaborazione con Anci Sicilia e le amministrazioni locali. Decisivo anche il supporto della Protezione civile regionale, che in questi giorni ha dispiegato sul campo centinaia di volontari che hanno collaborato con il personale medico sanitario impiegato nella campagna di monitoraggio e nelle attività di assistenza alla popolazione.

Infine l’attacco delle opposizione nei confronti della gestione e prevenzione Covid in Sicilia. “Responsabilità nella gestione Covid in Sicilia”, che “è diventata arancione per il mancato rispetto dei 21 parametri previsti da un decreto varato sette mesi fa” fra “il finto stupore del presidente Nello Musumeci e dell’assessore Ruggero Razza” visto che “l’indice Rt era alto, i tamponi erano insufficienti come le terapie intensive, sub intensive e i posti letto ed era saltato il tracciamento”. Lo ha affermato Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale Siciliana, presentando con i colleghi del M5s, Giorgio Pasqua, e del movimento Cento Passi, Claudio Fava, la mozione di censura che sarà discussa mercoledì in Aula nei confronti dell’assessore Razza auspicando che “altri partiti e uomini di coscienza la votino”.

“I posti letto non ci sono – ha detto Pasqua – perché mancano i medici, la cui assunzione andava fatta nei mesi scorsi. La stessa cosa per le Usca. E questo è un errore dell’assessore e dell’assessorato alla Salute. La nostra mozione andrà avanti anche se ci sarà l’ispezione disposta sul caso da parte del ministero alla Salute. Il tracciamento nei casi di Covid-19 in Sicilia è saltato, e questo credo che porterà l’isola a diventare zona rossa.
Fava si è soffermato anche sull’audio del superburocrate Mario La Rocca che sollecitava dirigenti e manager delle Asp a caricare i dati sulla piattaforma della Regione Siciliana. “Un dirigente che sappia di cartelle cliniche manipolate – ha sottolineato il capogruppo di Cento passi – deve assolutamente fare subito i nomi perché c’è un attentato alla salute dei cittadini. Faccia i nomi dei medici e li faccia alla Procura. Se ci sono manager che si voltano dall’altra parte e non sono all’altezza della situazione, nominati da questo governo regionale, vanno rimossi, vadano a casa. u tutta questa vicenda il presidente Musumeci ha taciuto, facendo soltanto una battuta da Capitan Fracassa: ‘vengano dieci, cento, mille ispettori’.
Non può più tacere”.