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La Sicilia tornerà in zona gialla allo scadere dell’attuale ordinanza che prevede sia arancione. Altre tre regioni – Abruzzo, Liguria, Toscana – e la provincia di Trento, passano in zona arancione.

Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà nelle prossime ore le ordinanze, valide a partire da domenica. In arancione restano anche l’Umbria e la provincia di Bolzano anche se per entrambe i governatori hanno disposto misure ancora più restrittive.

Da considerare secondo gli ultimi dati che la Sicilia è la regione italiana con il più basso indice Rt: 0,66 a fronte di una media nazionale dello 0,95. Sulla base di questo dato l’isola da lunedì dovrebbe cambiare classificazione di rischio e passare da zona arancione e zona gialla.

Il passaggio in zona gialla dovrebbe avvenire da lunedì 15 febbraio, ma si attende di sapere se il ministero accoglierà la richiesta di Musumeci di consentire l’apertura dei ristoranti già domenica 14 febbraio, per San Valentino. La richiesta del governatore è di permettere l’apertura fino alle 22.

I cambiamenti in zona gialla, per orari e modalità delle attività e dei cittadini. Invariato il coprifuoco dalle 22 alle 5, ma rispetto alla zona arancione si potrà uscire dal proprio comune e gli spostamenti saranno liberi all’interno della regione.

Anche in zona gialla è possibile far visita a parenti e amici una sola volta al giorno negli orari consentiti per gli spostamenti (dunque tra le 5 e le 22) ma per un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione e ad eccezione di minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti.

Riaprono al pubblico bar e ristoranti, dunque non più solo servizio a domicilio e asporto. Con la zona gialla si potrà anche consumare cibi e bevande all’interno dei locali ma dalle 5 alle 18. Dopo le 18 ai ristoranti è consentito l’asporto, fino alle 22.

Riaprono i musei. In zona gialla possono riaprire i musei e le mostre (ad eccezione dei giorni festivi). Gli ingressi però devono essere contingentati.

I centri commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi, anche se possono svolgere l’attività al loro interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Restano chiuse palestre, piscine, ma anche centri benessere e termali. È permesso, invece, recarsi nei centri e nei circoli sportivi per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base.

Intanto in Italia, due regioni sono classificate a rischio alto, 10 a rischio moderato e 9 a rischio basso. Sono 7 le regioni che hanno un Rt maggiore di 1.
Questi i dati dell’rt regione per regione: Abruzzo 1.22, Basilicata 1.2, Calabria 0.81, Campania 0.8, Emilia Romagna 0.94, Friuli Venezia Giulia 0.98, Lazio 0.96, Liguria 1.08, Lombardia 0.97, Marche 0.94, Molise 1.09, Piemonte 0.93, PA Bolzano 1.25, PA Trento 1.2, Puglia 1.05, Sardegna 0.87, Sicilia 0.66, Toscana 1.1, Umbria 1.2, Valle d’Aosta 0.77, Veneto 0.71.