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Di nuovo in calo il numero dei contagiati dal Covid in Sicilia e la percentuale rispetto ai test eseguiti. Sono 734 i nuovi positivi registrati ieri rispetto ai 1.122 del giorno precedente anche se con un numero di tamponi di gran lunga inferiore, 5.093 sui quasi 7500 di ieri.

La percentuale scende comunque al 14,4%. Le vittime sono 28 e portano il totale dei morti a 2.468. L’altro dato positivo è la diminuzione dei ricoveri di pazienti Covid in ospedale, 1276 (27 in meno rispetto a ieri) dei quali 186 in terapia intensiva, grazie anche al numero dei guariti che sono oltre un centinaio.
Prosegue intanto la campagna vaccinale nell’isola. Delle 46.510 dosi di vaccino anti-Covid consegnate finora, ne sono state somministrate 2.471, il 5,3%. Il dato è contenuto nel report del governo e della struttura commissariale nazionale.
Stamane sono scattate le prime vaccinazioni anche tra il personale sanitario dell’ospedale Sant’Eia di Caltanissetta mentre all’Ismett di Palermo, la struttura d’eccellenza specializzata nei trapianti, il 50% del personale del Centro è già stato vaccinato. Il calendario in Sicilia prevede che la prima fase terminerà marzo e coinvolgerà medici, operatori sanitari, ospiti Rsa e cittadini da 80 anni in su. In primavera scatterà la fase 2, perché dopo marzo toccherà agli over 70, al personale degli uffici pubblici e alle categorie fragili.
A proposito della campagna vaccinale, si registra anche un intervento dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che auspica limitazioni per chi non vuole sottoporsi al vaccino.
“E’ una mossa ragionevole – spiega – e ha già avuto successo con i vaccini per i bambini. Si può limitare l’accesso a luoghi come palestre, piscine, stadi oppure si può impedire di viaggiare, entrare in uffici, salire a bordo di mezzi pubblici a chi non dimostra di essere immune”. Per l’assessore “l’obbligo può essere introdotto solo da una norma costituzionale, un percorso lungo e non semplice. Mi auguro che non siano necessarie misure più stringenti”.