Si è svolta nella saletta del Lion Bar di Piazza San Teodoro, il secondo appuntamento della rassegna “Ottobre si veste di Giallo”, organizzata dalla Pro Loco di Sinagra, diretta da Vincenza Mola e giunta quest’anno alla sua terza edizione.
Protagonisti della serata sono stati il romanzo “Sicilia terra bruciata” di Vincenzo Maimone, pubblicato nella collana “noir” della Fratelli Frilli Editori di Genova e i dipinti di Salvatore Bella. A conversare con l’autore, Mariella Fischetti, presidentessa dell’Associazione culturale “Vie Traverse” di Acireale. Il romanzo “Sicilia terra bruciata” è il quarto episodio della serie che ha come protagonisti il commissario Giacomo Costante e il professor Tancredi Serravalle le cui vicende si svolgono tra i vicoli e le decorazioni barocche di Acireale. Numerosi i temi affrontati nel corso della ricca e articolata discussione. Il genere letterario noir, infatti, costituisce uno strumento utile per descrivere e riflettere sulla natura umana, sulle sue idiosincrasie e sulle patologie individuali e collettive che caratterizzano, oggi, lo stato di crisi delle relazioni interpersonali. Sotto questo profilo, il noir fornisce uno spaccato privo di infingimenti e di inutili ipocrisie della realtà contemporanea e svolge una fondamentale funzione sociale. La scelta della connotazione territoriale delle storie, inoltre, che rappresenta uno dei punti di forza della collana editoriale della Fratelli Frilli Editori, amplifica e favorisce una simile indagine andando al di là di una semplice raffigurazione scenografica e consentendo di osservare particolari ed elementi che, molto spesso, sfuggono ad uno sguardo superficiale e distratto dalla contingenza del quotidiano. A fare da cornice alla discussione le opere pittoriche di Salvatore Bella in un connubio perfetto tra parole e immagini. I colori e le pennellate che animano le raffigurazioni dell’artista sono, citando Angelo Sturiale, “schegge di diari onirici e visionari personalissimi”. Segno che la conoscenza di se stessi, intesa come autentica missione filosofica, si affida a linguaggi e grammatiche fatte non solo di parole ma anche di linee, forme e colori in grado di suggestionare e stimolare ognuno di noi.
Salvatore Bucolo