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Ottimo indice di gradimento nel Governance Poll del Sole 24 Ore, dopo il primo posto di Decaro della città di Bari, il secondo di Cateno De Luca sindaco della città dello Stretto, premiato per il suo impegno e la sua tenacia durante la fase emergenziale.

A seguire nella classifica, si registra il terzo posto ex aequo di sindaci che hanno vissuto in prima linea due diverse situazioni di emergenza: quella del Ponte Morandi per Marco Bucci di Genova e quella del coronavirus per Giorgio Gori, di Bergamo.

“Non sono innamorato né dei sondaggi né delle classifiche, ma della cosiddetta politica del fare e dei risultati. Ovvio è meglio essere al secondo posto come città e dobbiamo esserne orgogliosi, che essere all’ultimo posto come purtroppo è capitato al mio collega di Palermo”, ha dichiarato il sindaco di Messina, Cateno De Luca stamattina a Palazzo Zanca, commentando la classifica di gradimento dei sindaci pubblicata dal Sole 24 ore che lo vede in seconda posizione, alle spalle di Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari.

“Mi fa piacere certamente – prosegue – ma io non governo secondo quelli che sono gli umori della gente e soprattutto quando decido di fare qualcosa non mi pongo il limite di quante ire mi attiro o antipatie suscito, perché le cose che si devono fare è bene portarle a termine”.

“Tra queste – prosegue De Luca – abbiamo presentato oggi un sistema di monitoraggio procedurale sui finanziamenti di bilancio ed extra bilancio, una banca dati che controllerà tutto e da oggi chi sbaglia dovrà pagare. Un sistema che tenterà di contrastare il cancro della burocrazia permettendo un controllo dello stato di avanzamento dei lavori dei vari appalti, una metodologia che impedirà ai dirigenti e ai vari Rup di rallentare la spesa e far perdere finanziamenti come è stato in passato. Questo sistema porterà anche a denunce preventive alla Corte dei Conti nel momento in cui in base alle scadenze determinante nella banca dati che non sono state rispettate”.

Nell’occasione, intanto, De Luca ha annunciato “il via ad oltre 150 cantieri per 500 milioni di euro per infrastrutture strategiche per far ripartire Messina”.